lunedì 6 maggio 2019

Ananda K. Coomaraswamy, un autore imprescindibile


Francesco Dominici

«In ultima analisi, il rito, come ad esempio quello dell’antico Sacrificio Vedico, è un procedimento interiore, di cui le forme esterne sono soltanto un supporto, indispensabile per coloro che stanno ancora percorrendo il cammino e ancora non ne sono giunti al termine, ma superfluo per coloro che ne hanno già raggiunto la fine, e che, per quanto possano ancora essere nel mondo, non sono più del mondo. Nel frattempo, non esiste pericolo o ostacolo maggiore dell’iconoclastia prematura di coloro che ancora confondono la propria esistenza con il proprio essere, e che ancora non hanno “conosciuto il Sé”; questi sono la stragrande maggioranza, e per loro il tempio e tutte le sue raffigurazioni servono da indicazioni lungo il cammino».
Ananda K. Coomaraswamy
Il grande brivido
"Non accatasto legna a sacrifici;
È nel mio interno che accendo la fiamma...
Il mio cuore è l'ardente focolare,
l'io che ho domato è la bruciante fiamma".
Il Buddha a un brahmano adoratore del fuoco:

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