#AccaddeOggi
Ossario di Cima Grappa, cimitero Austro-Ungarico. C'è chi viene portando con sè dei fiori, o dei sassolini ed anche delle conchiglie di mare. Chi li porta è perchè deve deporle su un loculo, quello del "Soldato Peter Pan" freddamente contrassegnato col numero 107. Proprio oggi, 19 Settembre del 1918, morìva in combattimento questo ragazzo di soli 21 anni.
No, non è un nome fantasioso, Peter Pan all'anagrafe è vissuto realmente, era ungherese e si chiamava proprio così... non è mai stato sull'Isola che non c'è ma, ironia della sorte, il suo paese non esiste più, avendo cambiato nome. il suo nemico non era Capitano Uncino, ma uno molto più spietato, e per combatterlo era stato chiamato non per sua scelta: Peter Pan quella guerra proprio non la voleva fare. Peter Pan, il soldatino ungherese, voleva crescere, e come tutti i suoi coetanei sognava una vita normale che gli sarebbe spettata di diritto.
Il nome, che ci riporta alla nostra infanzia, non ha nulla a che fare con la nota fiaba di James Matthew Barrie, nè tantomeno lo scrittore si è ispirato alle sue vicende in quanto questo soldatino non è mai stato riconosciuto come un eroe: è uno dei tanti ragazzi strappati alla vita e morti come carne da macello, senza manco sapere il perchè di quella "Grande Guerra". Nessun monumento e forse nessuna medaglia alla Memoria. La burocrazia nel suo freddo comunicato riporta: "Peter Pan nato il 21 Agosto 1897 a Ruszkabànya-Krassòszoreny Ungheria, 30° Reggimento Fanteria Honvèd, 7° compagnia. Deceduto il 19 settembre del 1918 a Col Caprile quota 1331".
Quando recuperarono il suo corpo, nelle sue tasche furono rinvenuti dei fiori di campagna, dei sassolini, e delle conchiglie di mare. Erano probabilmente destinati al suo amore che l'attendeva nel suo "Paese che non c'è".
Ma ci piace pensare che questa felice coincidenza del racconto di Barrie, scritto nello stesso anno in cui nacque il soldatino ungherese, sia come un dono divino per trasformare quella giovane morte in una fiaba. La Poesia non ha solo un potere visionario, ma ha la capacità di trasformare le cose, e di rendere nobile anche un doloroso fatto di cronaca o di guerra, "forever young".
Quindi se vi capiterà di passare da quelle parti, e arriverete sulla cima del Monte Grappa, non dimenticatevi di portare un sassolino, un fiore, o una conchiglia di mare... servirà per rendere immortale la storia del Soldato Peter Pan, il ragazzino che a differenza della fiaba, voleva crescere, ma che grazie a questa incredibile coincidenza diventa simbolo e manifesto dei tanti, dei troppi ragazzi strappati alla vita per una guerra inutile e incomprensibile.
Ossario di Cima Grappa, cimitero Austro-Ungarico. C'è chi viene portando con sè dei fiori, o dei sassolini ed anche delle conchiglie di mare. Chi li porta è perchè deve deporle su un loculo, quello del "Soldato Peter Pan" freddamente contrassegnato col numero 107. Proprio oggi, 19 Settembre del 1918, morìva in combattimento questo ragazzo di soli 21 anni.
No, non è un nome fantasioso, Peter Pan all'anagrafe è vissuto realmente, era ungherese e si chiamava proprio così... non è mai stato sull'Isola che non c'è ma, ironia della sorte, il suo paese non esiste più, avendo cambiato nome. il suo nemico non era Capitano Uncino, ma uno molto più spietato, e per combatterlo era stato chiamato non per sua scelta: Peter Pan quella guerra proprio non la voleva fare. Peter Pan, il soldatino ungherese, voleva crescere, e come tutti i suoi coetanei sognava una vita normale che gli sarebbe spettata di diritto.
Il nome, che ci riporta alla nostra infanzia, non ha nulla a che fare con la nota fiaba di James Matthew Barrie, nè tantomeno lo scrittore si è ispirato alle sue vicende in quanto questo soldatino non è mai stato riconosciuto come un eroe: è uno dei tanti ragazzi strappati alla vita e morti come carne da macello, senza manco sapere il perchè di quella "Grande Guerra". Nessun monumento e forse nessuna medaglia alla Memoria. La burocrazia nel suo freddo comunicato riporta: "Peter Pan nato il 21 Agosto 1897 a Ruszkabànya-Krassòszoreny Ungheria, 30° Reggimento Fanteria Honvèd, 7° compagnia. Deceduto il 19 settembre del 1918 a Col Caprile quota 1331".
Quando recuperarono il suo corpo, nelle sue tasche furono rinvenuti dei fiori di campagna, dei sassolini, e delle conchiglie di mare. Erano probabilmente destinati al suo amore che l'attendeva nel suo "Paese che non c'è".
Ma ci piace pensare che questa felice coincidenza del racconto di Barrie, scritto nello stesso anno in cui nacque il soldatino ungherese, sia come un dono divino per trasformare quella giovane morte in una fiaba. La Poesia non ha solo un potere visionario, ma ha la capacità di trasformare le cose, e di rendere nobile anche un doloroso fatto di cronaca o di guerra, "forever young".
Quindi se vi capiterà di passare da quelle parti, e arriverete sulla cima del Monte Grappa, non dimenticatevi di portare un sassolino, un fiore, o una conchiglia di mare... servirà per rendere immortale la storia del Soldato Peter Pan, il ragazzino che a differenza della fiaba, voleva crescere, ma che grazie a questa incredibile coincidenza diventa simbolo e manifesto dei tanti, dei troppi ragazzi strappati alla vita per una guerra inutile e incomprensibile.
P.S. - E' giusto ricordare Ferdinando Celi, giornalista-scrittore, recentemente scomparso. E' merito suo se questa storia si è diffusa, grazie al suo bellissimo libro intitolato "Soldato Peter Pan". Un romanzo frutto di ricerca ed anche di perseveranza, facendo emergere la sua storia ( e di tutti gli altri soldati) da un sicuro oblìo, in un racconto avvincente e a volte davvero incredibile per le tante coincidenze col suo "fantastico" omonimo e coetaneo, della celeberrima fiaba di Barrie.