Il
nome del genere (Thymus) deriva da un antico nome greco, thýmon, il cui
significato è forza, coraggio, qualità che risveglierebbe in coloro che
ne odorano il profumo balsamico, ed è stato usato per primo da
Teofrasto un filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele,
autore di due ampi trattati botanici, per una pianta profumata
utilizzata come incenso nei sacrifici.
Altre etimologie fanno derivare il nome del genere da una parola greca per "profumo": pro-fùmus...quell'odore che viene prima del fumo, che si sprigiona durante le fumigazioni sacre di erbe aromatiche usate anticamente al posto dell'incenso, timo e rosmarino in primis.
Altre etimologie fanno derivare il nome del genere da una parola greca per "profumo": pro-fùmus...quell'odore che viene prima del fumo, che si sprigiona durante le fumigazioni sacre di erbe aromatiche usate anticamente al posto dell'incenso, timo e rosmarino in primis.
E dal
timo thymon al thymiaterion, ovvero l'incensiere, il contenitore
bruciaessenze che ancor prima di essere impiegato in Grecia era diffuso
in tutta la Mesopotamia, Siria ed Egitto.
Erano usati sopratutto nel culto di Afrodite cui venivano tributati aromi e profumi, in omaggio ad una delle principali qualità riconosciute alla Dea della bellezza, la Dea profumata.
E il thymiaterion non poteva che essere un oggetto di assoluta bellezza
Erano usati sopratutto nel culto di Afrodite cui venivano tributati aromi e profumi, in omaggio ad una delle principali qualità riconosciute alla Dea della bellezza, la Dea profumata.
E il thymiaterion non poteva che essere un oggetto di assoluta bellezza
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