giovedì 31 agosto 2023

Comprendere ed assimilare il termine



Guardiamo gli alberi, e li chiamiamo "alberi", dopo di che probabilmente non pensiamo più alla parola. Chiamiamo una stella "stella", e non ci pensiamo più. Ma bisogna ricordare che queste parole, "albero", "stella", erano (nella loro forma originaria) nomi dati a questi oggetti da gente con un modo di vedere diverso dal nostro. Per noi un albero è, semplicemente, un organismo vegetale, e una stella semplicemente una palla di materia inanimata che si muove lungo una rotta matematica. Ma i primi uomini che parlarono di "alberi" e di "stelle" vedevano le cose in maniera del tutto differente. Per loro, il mondo era animato da esseri mitologici. Vedevano le stelle come sfere di argento vivo, che esplodevano in una fiammata in risposta alla musica eterna. Vedevano il cielo come una tenda ingioiellata, e la terra come il ventre dal quale tutti gli esseri viventi sono venuti al mondo. Per loro, tutta la Creazione era intessuta di miti e popolata di elfi.

J.R.R.Tolkien (3 gennaio 1892 - 2 settembre 1973) scrittore britannico, filologo, glottoteta e linguista

Cardinal Nicola da Cusa



Cardinale Nicola da cusa sepolto a San Pietro in Vincoli ed in odor di eresia è una delle menti più floride del suo tempo, un NEOPLATONICO odiato dal vaticano, Nicola Cusano, noto anche come Niccolò Cusano o Niccolò da Cusa, in lat. Nicolaus Cusanus o Nicolaus de Cusa, in ted. Nikolaus Krebs von Kues o Nikolaus Chrypffs (Kues, 1401 – Todi, 11 agosto 1464), è stato un cardinale, teologo, filosofo, umanista, giurista, matematico e astronomo tedesco. Anticipò il rinascimento con le sue idee dirompenti e sane


mercoledì 30 agosto 2023

L'Asklepion a Kos

 


L’Asklepion di Kos è il santuario dedicato ad Asclepio o Esculapio, il Dio della medicina. Questo tipo di santuari facevano parte di tutte le città greche e quello di Kos era tra i più importanti nel antico mondo greco. Portato alla luce nel 1902 dall’archeologo tedesco Herzog, l’Asklepion è il luogo storico più suggestivo di Kos.
Asklepion era un centro per la coltivazione dell'integrità e della solidità del corpo, della mente, dell'anima e dello spirito nell'antico mondo mediterraneo. Come suggerisce il nome, questi primi centri benessere erano dedicati al dio della guarigione, Asclepio, che non solo ripristinò la salute dei suoi devoti, ma che molti sostenevano fosse diventato un dio in virtù della sua abilità terapeutica e delle sue azioni.
La testimonianza sull'apoteosi di Asclepio, nato da una madre mortale Coronide e da un padre divino Apollo, può essere trovata in documenti in tutto il mondo classico. Ad esempio, nel Negetico Senofonte scrive: "Asclepio ottenne un presentimento ancora maggiore, per risuscitare i morti e guarire i malati; e per queste cose essendo un dio ha fama eterna tra gli uomini", e anche Cicerone nel De Legibus dichiara: ""Adoreranno come Dei sia quelli che sono sempre stati considerati come abitanti del cielo sia quelli i cui meriti li hanno posti in cielo, Eracle, Liber, Asclepio, Castore, Polluce, Quirino ... "
l'Asclepieia ha operato per centinaia di anni, fin dall'età d'oro di Atene fino alla tarda antichità e all'istituzione del cristianesimo, come religione di stato di Roma. Più di trecento Asklepieia servivano i bisogni dei malati e dei malati in tutto il bacino del Mediterraneo, compresi i centri di Epidauro, Kos, Atene e Pergamo.
Il complesso di Epiadauros, per prendere uno degli esempi più importanti, che è stato parzialmente scavato, consisteva in una varietà di luoghi sia per il culto che per il benessere. Il teatro era uno dei più grandi del mondo antico al di fuori delle principali città classiche come Roma e Atene. C'erano anche dormitori per pazienti e ospiti; un piccolo ippodromo; altari ad Apollo e Atena; un importante tempio dedicato ad Asclepio; un abaton, dove i pazienti sarebbero stati sottoposti a cure come l'incubazione e la koimesi; bagni curativi e una biblioteca.

martedì 29 agosto 2023

Una delle grandi menti della Teosofia

 "Non date le perle ai porci", ci ricorda Alice Bailey (1880-1949), esoterista autorevole esponente della Società Teosofica : "Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi" (Vangelo di Matteo, 7,6). E ancora : "la Verità deve essere tenuta segreta e le masse hanno bisogno di un insegnamento proporzionato alla loro ragione imperfetta" (Simone di Cirene, Vescovo di Tolemaide).



lunedì 28 agosto 2023

La parte più elevata

 Logicamente il "piramidion" se lo sono fregato, sembra fosse stato in oro puro, probabilmente la parte fondamentale dell'antenna


domenica 27 agosto 2023

Cabala malevola


 La Cabala è la totale assenza d’Amore"


Anche questa cabala… non dovemmo odiarla, il suo vero essere è assenza totale di Amore, questa è la ragione per cui fanno ciò che fanno. Odiarli sarebbe come entrare nei loro territori e sarebbe fare esattamente ciò che vogliono da noi. Sarebbe entrare nel loro territorio, di cui sono espertissimi, ovvero quello della manipolazione e delle emozioni di bassa frequenza. Odiandoli diventiamo loro stessi, perché la nostra attitudine verso di loro diverrebbe quella che loro hanno per noi.

Ma come quindi….amare questi esseri malevoli, che arrecano cosi tanto danno nel mondo? Ma quale sarebbe l’alternativa? Odiarli: quel che esattamente vogliono che noi facciamo. Vogliono che odiamo tutto. Ma “amare” questa forza malevole non è far loro fare tutto ciò che vogliono. Penso che negli ultimi 30 anni ho un record personale nel non averli odiati….

E’ invece importante da che punto muovete dentro di voi. Se rivelate il male e la malevolenza da un punto di Amore in voi stessi, allora tenete il vostro personale livello di Coscienza, di consapevolezza, di percezioni, di azioni. Ma quando cominciate ad odiare la malevolenza, la vostra Coscienza e percezioni cominciano ad essere strappate dentro quella stessa malevolenza, quel male.

Questa Cabala è una distorsione, è un disequilibrio d’Amore, ma resta comunque una delle infinite espressioni di questa Coscienza di cui noi tutti siamo parte. Restano imbrigliati in quel livello di coscienza, ed è la loro scelta.

L’Amore fa ciò che è giusto, non teme conseguenze e non ha paura. Ma infondendo Amore, avremo una diluizione della malevolenza e del suo impatto sulla società umana. Dunque l’Amore non farà solo sempre ciò che sa essere giusto, senza curarsi delle conseguenze perchè nemmeno le considera, ma prenderà anche posizione, lotterà per ciò che sa essere giusto.

Perché l’Amore è l’assenza di paura. L’Amore è il fondamento di tutta la Realtà, della Natura, sa che siamo tutti una Coscienza che ha diverse esperienze. Sa che siamo tutti stati di consapevolezza, in un viaggio eterno di esplorazione. Quindi da questa prospettiva, non c’è da avere paura.

L’Amore cambia tutto. Tuttavia viene considerato marginale, mentre è il centro di tutto. Potete immaginare un mondo che si basa sull’Amore e non sulle divisioni di odio? Certo non dovete guardare il mondo in cui oggi viviamo. Piuttosto ciò che viene percepito come “paradiso”, in cui quando le persone hanno problemi gli altri aiutano.

✨👑✨
__ (David Icke ) 
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venerdì 25 agosto 2023

Bruno Bettelheim

 


“Le fiabe, a differenza di qualsiasi altra forma di letteratura, indirizzano il bambino verso la scoperta della sua identità e della sua vocazione, e suggeriscono inoltre quali esperienze sono necessarie per sviluppare ulteriormente il suo carattere. Le fiabe suggeriscono che una vita gratificante e positiva è alla portata di ciascuno nonostante le avversità, ma soltanto se non si cerca di evitare le rischiose lotte senza le quali nessuno può mai raggiungere una vera identità. Queste storie assicurano che se un bambino ha il coraggio di affrontare questa terrificante e dura ricerca, potenze benevole interverranno in suo aiuto, ed egli riuscirà. Esse ci avvertono inoltre che coloro che sono troppo timorosi e di mentalità ristretta per mettere a repentaglio se stessi in questa ricerca della propria identità devono accontentarsi di un’esistenza monotona, sempre che non si abbatta su di loro un destino ancora peggiore.”

Bruno Bettelheim (1903-1990), Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe

giovedì 24 agosto 2023

I culti della Grande Madre 5200 a.C.

 Tempio di Hagar Qim dall'alto. Malta



Il disastro di un'opera concepita essenzialmente per alimentare le tangenti gestite dall'allora presidente della regione Giancarlo Galan




 Già da ora il Mose di Venezia, costruito per salvare la città e il delicato equilibrio della laguna, si è dimostrato inutile (ammesso e non concesso che il complicato sistema delle paratie in chiusura e apertura funzioni? ) dato le le paratie fra 10 anni dovranno essere chiuse per 300 giorni all'anno non permettendo così il transito di navi dal mare alla città e alterando il ricambio delle acque della laguna con quelle del mare aperto. Ricordo che l'opera è stata gravata da tangenti che hanno sfiorato anche il 50% dell'opera stessa, una pazzia tecnica e una frode economica senza contare le spese di gestione per la complessa movimentazione delle paratie mobili 

La salvazione secondo la gnosi

 Da un frammento gnostico

"La conoscenza di ciò che noi siamo divenuti; da dove veniamo e dove siamo caduti; del fine al quale tendiamo e delle condizioni della nostra redenzione; della nostra nascita e della nostra rinascita. Le sue strade sono l'illuminazione per mezzo dell'estasi e l'ascetismo che libera lo spirito della materia".

Immagine immagine tratta dall'Aula Nord del complesso del pavimento musivo del I-II sec., la cui simbologia è ricollegabile con sorprendente fedeltà al trattato gnostico di "Pistis Sophia". 


Iside di Gustav Klimt



 Lo sguardo di Iside è così strano e allo stesso tempo intenso che ci porta alla venerazione, in questo volto Gustav Klimt pone il potere evocativo dello sguardo, siamo osservati la divinità ci può aiutare, è con noi 



mercoledì 23 agosto 2023

Un volto antico

 



 Guardatelo bene e noterete che potrebbe essere benissimo un trans, i lineamenti mi danno questa impressione

Lo zio di Cristian de Sica

 


Jaime Ramón Mercader del Río Hernández (Barcellona, 7 febbraio 1913 – L'Avana, 18 ottobre 1978) è stato un agente NKVD durante il governo di Josif Stalin nell'URSS.

Giustizio' in Messico Lev Trockij, mentre quest'ultimo era protetto da agenti dell'ambasciata della Germania nazista.
Era fratello dell'attrice María Mercader, moglie del regista Vittorio De Sica e quindi zio dell'attore Christian De Sica. Nell'operazione Trotsky Mercader fu ferito e quindi arrestato dalle autorità messicane, alle quali non rivelò mai la sua vera identità: venne condannato per omicidio a 20 anni di carcere. Nel 1953 la sua vera identità venne scoperta ma i suoi legami con NKVD rimasero segreti fino allo scioglimento dell'Unione Sovietica. Il 6 maggio 1960 venne rilasciato dal carcere dopo diverse richieste di grazia. Si trasferì così a L'Avana dove fu accolto da Fidel Castro. Nel 1961 si recò in Unione Sovietica dove in precedenza il governo staliniano lo aveva insignito con la medaglia d'Eroe dell'Unione Sovietica, una delle più alte onorificenze della nazione: l'onorificenza gli fu successivamente revocata nel 1963 per ordine del traditore Chruščëv.
Trascorse il resto della vita tra Cuba, la Cecoslovacchia e l'URSS. Morì a L'Avana nel 1978 e venne sepolto a Mosca, dove tuttora si trova la sua tomba, nel cimitero Kuntsevo, un posto d'onore nel museo dedicato al KGB. 

martedì 22 agosto 2023

Una Pieve colma di simboli "strani", come tutte le pievi toscane e non




 La Pieve dei SS Vito e Modesto in Rutiliano, detta anche Pieve di Corsignano, è una dei più antichi testimoni dell'antico borgo che Enea Silvio Piccolomini trasformò nella sua Città Ideale: Pienza. Nell'antica pieve, il cui il nucleo orinale potrebbe risalire all'età paleocristiana, nel 1405 fu battezzato Pio II. L'Edificio è stato realizzato in arenaria locale ed i fantastici bassorilievi che decorano i portali a Sud ed a Ovest stanno perdendo definizione. Gli esperti sostengono che sarebbe necessaria l'installazione di una lastra per proteggere i portali dall'erosione. Tra i tanti e curiosi simboli che decorano la pieve, su una colonna che precede il presbiterio, è possibile ammirare il "serpente regolo".

mercoledì 16 agosto 2023

Sito archeologico di Dion



Una statua votiva di Ιοulia Phrougiane Alexandra dal santuario di Iside. Tutte le statue sul sito sono repliche poste dove si trovavano gli originali, mentre gli originali sono nel museo o in deposito.
Lo scavo del santuario di Iside si è rivelato un compito particolarmente difficile poiché in origine si trovava sotto un fiume. Il letto del fiume ha dovuto essere spostato per completare lo scavo, ma le sorgenti sotterranee inondano ancora il sito, richiedendo un complicato e costoso sistema di drenaggio per continuare lo studio del sito. Nell'antichità una sorgente era effettivamente ospitata in uno dei santuari, e l'acqua di un altro passava in una vasca sotto la statua di Afrodite Ypolympidia.
Ad essere onesti, la maggior parte delle persone viene a vedere le statue immerse nell'acqua. Al santuario degli dei egizi a Brexiza , il santuario è stato effettivamente costruito su un'isola in una palude con uccelli importati e flora egiziana in modo da assomigliare al paesaggio nilotico, Forse anche la scelta di un ambiente simile a una palude qui non è stata casuale, e l'inondazione è stata controllata per creare un ambiente simile....

Karma



"La parola KARMA significa letteralmente AZIONE e designa tanto la potenza latente nelle azioni quanto i risultati di esse. Ce ne sono molti tipi: il karma internazionale, quello nazionale, il karma di una città, il karma individuale. Tutti sono inestricabilmente interrelati e solo un essere illuminato può comprenderne app ) ieno la complessità".
(Sogyal Rinpoche 1947-2019

Oneglia in processione per chiedere la pioggia


Crisi idrica in Riviera, Oneglia in processione per chiedere la pioggiaCrisi idrica in Riviera.

Gli indiani d'America, la danza della pioggia, la facevano molto prima che il cristianesimo attecchisse nel Mediterraneo, le buone abitudini religiose non bisogna perderle 




https://www.imperianews.it/2023/08/16/leggi-notizia/argomenti/attualita-5/articolo/crisi-idrica-in-riviera-oneglia-in-processione-per-chiedere-la-pioggia.html?fbclid=IwAR0AsoapVWrBPdvkqM1_mn-rwoKnDklEBE_CjBrUF902GzzqAm6qL-gduwE

martedì 15 agosto 2023

Il Trishul, ovvero il tridente dell'induismo e non solo




Dove c'è il Trishul si nasconde la misteriosa presenza del Grande Dio, quel Dio venerato dai nostri primi Antenati, quando l'essere umano apparve su questa Terra. In esso si conserva la memoria di ciò che siamo stati, di dove proveniamo e di ciò che siamo chiamati ad essere. Chi sente il fascino ed il richiamo del Tridente è chiamato da esso a risvegliare questa memoria ancestrale, secondo la volontà e nei modi che il Grande Dio prevede. Il Trishul è la chiave dei Misteri, il marchio della nostra Famiglia ed il segno della Vittoria sui nostri nemici. 🔱🔱🔱
Om Namah Shivaya 🔱🔱🔱
Shankar Kulanath
Family of Shiva and Shakti
(Il trishula è un tipo di tridente originario dell'India meridionale, ma lo si più ritrovare anche nel Sudest asiatico. È comunemente usato come simbolo religioso induista, balinese e buddista. La parola significa "tre lance" in lingua sanscrita, lingua pāli e in lingua balinese.)

ERNESTO CHE GUEVARA, personaggio con le cui idee e prassi politica davvero ho ben poco in comune (non era certo un socialista democratico!), ma che senz'altro ammiro per la sua coerenza personale e il suo disinteresse per potere e denaro (avrebbe avuto, semmai, tutto l'interesse a starsene comodamente a Cuba a fare il ministro, anzichè perseguire ultradifficili sogni rivoluzionari in altri Paesi latinoamericani, e invece lui scelse proprio questo, pagando gravemente di persona!).E' stato innegabilmente il Trockij cubano, gravemente osteggiato, poi, al di là dell'apparente amicizia, da Fidel/Stalin dei caraibi. MA QUI LO VEDIAMO IN UN SIMPATICO MOMENTO DI RELAX,IN UNO STADIO: FU,INFATTI, CALCIATORE DA GIOVANE E grande tifoso del Rosario Central ed estimatore viscerale di Alfredo Di Stéfano. mito del calcio argentino e spagnolo. PROPRIO AD ERNESTO CHE GUEVARA, L'AMICO ANDREA MANCINETTI, ALLENATORE DELLA NAZIONALE OLD ITALIA (GIOCATORI OVER 45), DI CUI PIU' VOLTE VI HO PARLATO , ANCHE ATTRAVERSO I MIEI ARTICOLI, HA DEDICATO VARI MEMORIAL A CUBA;: COSì COME AL SUO GRANDE ESTIMATORE DIEGO ARMANDO MARADONA.

Liturgie moderne che ripercorrono la fondazione dell'Urbe




La festa di Valentano è definita anche del solco dritto, perché lungo tutto «il piano», attraversato dal fiume Olpeta, è tirato un solco retto e lunghissimo (4-6 km), per mezzo di un aratro di legno trainato da un parecchio (paio) di buoi.

domenica 13 agosto 2023

Flavio Giuseppe narra una serie di prodigi che precedettero la distruzione del Tempio




« Quasi fossero stati frastornati dal tuono e accecati negli occhi e nella mente, non compresero gli ammonimenti del Dio, come quando sulla città apparvero un astro a forma di spada e una cometa che durò un anno, o come quando, prima che scoppiassero la ribellione e la guerra, essendosi il popolo radunato per la festa degli Azzimi nell’ottavo giorno del mese di Xanthico (marzo), all’ora nona della notte l’altare e il tempio furono circonfusi da un tale splendore, che sembrava di essere in pieno giorno, e il fenomeno durò per mezz’ora: agli inesperti sembrò di buon augurio, ma dai sacri scribi fu subito interpretato in conformità di ciò che accadde dopo. Durante la stessa festa, una vacca che un tale menava al sacrificio partorì un agnello in mezzo al sacro recinto; inoltre, la porta orientale del tempio, quella che era di bronzo e assai massiccia, sì che la sera a fatica venti uomini riuscivano a chiuderla, e veniva sprangata con sbarre legate in ferro e aveva dei paletti che si conficcavano assai profondamente nella soglia costituita da un blocco tutto d’un pezzo, all’ora sesta della notte fu vista aprirsi da sola. Le guardie del santuario corsero a informare il comandante, che salì al tempio e a stento riuscì a farla richiudere. »

« Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio (aprile), apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede; e in realtà, io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la conferma delle sventure che seguirono. Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste, i sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi ce ne andiamo”. »

« Ma ancora più tremendo fu quest’altro prodigio. Quattro anni prima che scoppiasse la guerra, quando la città era al culmine della pace e della prosperità, un tale Gesù figlio di Anania, un rozzo contadino, si recò alla festa in cui è uso che tutti costruiscano tabernacoli per il Dio e all’improvviso cominciò a gridare nel tempio: «Una voce da oriente, una voce da occidente, una voce dai quattro venti, una voce contro Gerusalemme e il tempio, una voce contro sposi e spose, una voce contro il popolo intero». Giorno e notte si aggirava per tutti i vicoli gridando queste parole, e alla fine alcuni dei capi della cittadinanza, tediati di quel malaugurio, lo fecero prendere e gli inflissero molte battiture. Ma quello, senza né aprir bocca in sua difesa né muovere una specifica accusa contro chi lo aveva flagellato, continuò a ripetere il suo ritornello. Allora i capi, ritenendo – com’era in realtà – che quell’uomo agisse per effetto di una forza sovrumana, lo trascinarono dinanzi al governatore romano. Quivi, sebbene fosse flagellato fino a mettere allo scoperto le ossa, non ebbe un’implorazione né un gemito, ma dando alla sua voce il tono più lugubre che poteva, a ogni battitura rispondeva: «Povera Gerusalemme!». »

« Quando Albino, che era il governatore, gli fece domandare chi fosse, donde provenisse e perché lanciasse quella lamentazione, egli non rispose, ma continuò a compiangere il destino della città finché Albino sentenziò che si trattava di pazzia e lo lasciò andare. Fino allo scoppio della guerra egli non si avvicinò ad alcun cittadino né fu visto parlare con alcuno, ma ogni giorno, come uno che si esercitasse a pregare, ripeteva il suo lugubre ritornello: «Povera Gerusalemme!». Né imprecava contro quelli che, un giorno l’uno un giorno l’altro, lo percuotevano, né benediceva chi gli dava qualcosa da mangiare; l’unica risposta per tutti era quel grido di malaugurio, che egli lanciava soprattutto nelle feste. Per sette anni e cinque mesi lo andò ripetendo senza che la sua voce si affievolisse e senza provar stanchezza, e smise solo all’inizio dell’assedio, quando ormai vedeva avverarsi il suo triste presagio. Infatti un giorno che se ne andava lungo le mura e gridava a pieni polmoni: «Ancora una volta, povera città, povero popolo, povero tempio! – aggiungendo infine – povero me!», una pietra lanciata da una balista lo colpì uccidendolo all’istante, mentre egli spirando ripeteva ancora quelle parole. »
GUERRA GIUDAICA, DI GIUSEPPE FLAVIO, LIBRO VI 288-294; 296-299; 300-304; 305-309


sabato 12 agosto 2023

Il cibo di oggi è alterato ed inoltre proveniente da una terra malata


PENSATE CHE QUESTO BRANO SIA STATO SCRITTO 500 ANNI FA?
I GUASTI DEL NOSTRO TEMPO PREDETTI 500 ANNI FA DA GIORDANO BRUNO: LE MANIPOLAZIONI ALIMENTARI.
LA TERRA NON E’ UNA PROPRIETA’ DELL’UOMO CHE IN ORIGINE SI NUTRIVA SOLO DI QUANTO ESSA BENIGNAMENTE GLI FORNIVA .
Tutti lodano la bella età de l'oro … cui corpi bastava il condimento de la fame a far più suave e lodevol pasto le ghiande, li pomi, le castagne, le persiche e le radici, che la benigna natura administrava, quando con tal nutrimento meglio le nutriva, più le accarezzava e per più tempo le manteneva in vita, che non possano far giamai tanti altri artificiosi condimenti ch'ha ritrovati l'Industria ed il Studio, ministri di costei; li quali, ingannando il gusto ed allettandolo, amministrano come cosa dolce il veleno; e mentre son prodotte più cose che piaceno al gusto, che quelle che giovano al stomaco, vegnono a noiar alla sanità e vita, mentre sono intenti a compiacere alla gola.
Immagine: Aurora consurgens, fine secolo XIV.
"Seminate l'oro nella bianca terra concimata che è la terza terra che serve all'oro; essa tinge l'elisir e l'elisir fa la sua parte con essa"

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Amiata



Il Monte Labro è un luogo “sacro” che unisce natura e storia.
È il luogo origine del “profeta dell’Amiata” David Lazzaretti, il visionario che in seguito all’apparizione della Madonna iniziò a predicare coinvolgendo la popolazione più povera del territorio e fondando così il movimento Giurisdavidico.
Ancora oggi in cima al monte, immersi in una vegetazione brulla, si trovano la Torre Giurisdavidica, la Croce di David Lazzaretti e una piccola grotta con altare.
La Natura del Monte Labro
La vegetazione del Monte Labro è scarna, carente di alberi e molto diversa da quella del resto del comprensorio. Facilmente sui prati del Monte Labro si trovano i famosi asini amiatini caratterizzati da una croce nera sul dorso intenti a brucare l’erba dei prati.
Dovete sapere che questo luogo con i primi caldi della primavera si riempie di coccinelle. Dalla parte della torre più esposta al sole questi piccoli animaletti fanno capolino tra le fessure.
Questo fenomeno non è sempre visibile ma se siete veramente fortunati assisterete ad uno spettacolo unico.
Un panorama imperdibile
Il panorama mozzafiato che si apre dalla sommità del monte è uno dei più caratteristici ed unici del Monte Amiata. Da quassù si ammira una vista unica a 360°, che spazia dal Monte Amiata alla costa Grossetana.
Il consiglio è di andare in una giornata priva di foschia in modo tale da poter avvistare in lontananza anche le Isole Montecristo, Giglio ed Elba.
Se vi trovate in zona intorno alla notte di San Lorenzo questo è un’ottima posizione dove poter vedere le stelle e la via lattea in un ampio sprazzo di cielo libero da alberi. Copritevi però che tira vento!
(Tratto dal sito Bookingamiata)

La natura dell'uomo selvatico è la via più facile della salvazione

" Un uomo può sopportare molto, finchè può sopportare se stesso. Può vivere senza speranza, senza amici, senza libri, anche senza musica, finchè può ascoltare i propri pensieri e il canto di un uccello, fuori dalla finestra, e la voce lontana del mare".
Axel Munthe



L’uomo selvatico attraversa il tempo, mescola forza e sapienza, rappresenta le nostre paure e le nostre speranze.

Anfitrite, la moglie del re dei mari




Anfitrite è una Ninfa, in particolare una nereide . Poseidone si innamorò di lei e volle a tutti i costi conquistare il suo amore. All'inizio la ninfa fuggì e si rifuggiò presso Atlante ai confini del mondo conosciuto dove questi reggeva la volta celeste. Poseidone mandòò un delfino a riprenderla e portarla da lui. Anfitrite alla fine accettò di diventare sua moglie e al contrario di Era, moglie di Zeus, sopporterà spesso i tradimenti del marito, eccetto quelli con Scilla e Medusa. Diede al marito quattro figli: Tritone, Rodi o Rodone , Bentesicime e Cymopolea. A Roma la chiamarono Salacia, il nome dato all'asteroide 120347, un oggetto nella fascia di Kuiper. Il suo simbolo è la conchiglia e la sua unica luna si chiama Actea, una delle sue sorelle Nereidi. La luna di Nettuno Nereide è chiamata in suo onore e il ventinovesimo asteroide è chiamato Anfitrite e il suo simbolo astronomico è anche una conchiglia.

venerdì 11 agosto 2023

Mi lascia molti dubbi questo pensiero di Renzo Piano

Invece i romani costruivano per "l'eternità" pensate a Panteon ha 2000 anni e ogni volta che ci entro mi viene la pelle d'oca e sento che ancora oggi, nonostante le manomissioni, porta intatta la sua carica sacra, rappresenta il dio e lo ha rappresentato per millenni, Dio nelle origini veniva venerato nelle foreste che sono fatte per passare i millenni dei millenni, e l'architettura è in fondo la copia delle foreste, la casa di dio, il luogo dove avvengono le mutazioni , dove la mitologia popolare ha contestualizzato le fiabe della tradizione. Che i giovani possano salvare la terra è possibile, ma che si debba ricostruire un edificio sacro ogni venti anni è uno spreco da parte di una società che segna incertezza


“Quando ho compiuto sessant’anni, ormai molto tempo fa, con mia moglie feci un viaggio in Giappone, e visitai il tempio di Ise. Sa perché è importante il tempio di Ise?
Viene distrutto e rifatto ogni vent’anni. In Oriente l’eternità non è costruire per sempre, ma di continuo. I giovani arrivano al tempio a vent’anni, vedono come si fa, a quaranta lo ricostruiscono, poi rimangono a spiegare ai ventenni. È una buona metafora della vita: prima impari, poi fai, quindi insegni.
Sono i giovani che salveranno la terra.
I giovani sono i messaggi che mandiamo a un mondo che non vedremo mai.
Non sono loro a salire sulle nostre spalle, siamo noi a salire sulle loro, per intravedere le cose che non potremo vivere.”
Renzo Piano




Il mito e la storia




Alcuni pensano che il Mito sia una "storia" che, semplicemente, non corrisponde ad una verità: in realtà il Mito è una Verità espressa, per renderla più comprensibile, attraverso una "storia".
Quindi voler passare al freddo microscopio di una peraltro mutevolissima ed ingannevole "scienza" - fondata esclusivamente sul "regno della quantità" - i Testi sacri, che sono parte fondamentale del Mito inteso in senso alto e nobile, significa non avere capito assolutamente niente o, peggio, non voler capire, per un pregiudizio "materialistico", assolutamente niente.

giovedì 10 agosto 2023

La sacralità dei Grandi popoli non muore mai, rinasce sempre

L'anima dei grandi popoli non morirà mai, riuscirà ad rinascere sotto forme e meccanismi imprevedibili

"Vorrei che questa foto raggiungesse molte persone".

Ha quasi 100 anni ed è un membro molto rispettato della tribù degli indiani Navajo. Non parla una parola di inglese perché si rifiuta di parlare la lingua delle élite. Sua figlia ha tradotto la nostra conversazione. Quando le ho chiesto se potevo farle un ritratto, mi ha guardato a lungo in silenzio. Poi mi ha detto che non era mai stata fotografata prima, ma che avrebbe fatto un'eccezione per una persona che aveva viaggiato molte migliaia di chilometri per vederla.
Non ho mai detto di essere tedesco. La pelle d'oca era ovunque.Quando ci siamo salutati, mi ha guardato in profondità negli occhi. "Il futuro sarà bellissimo. Più bello di quanto si possa immaginare ora".
Questo è ciò che vuole che io dica. È il suo messaggio per tutti coloro che vedranno questa sua foto.
Andy Heuer

L'anima pagana e gioiosa di Raffaello Sorbi

Baccanale (1896). Raffaello Sorbi (italiano, 1844-1931). Olio su tela.



Salti gioiosi, balli esuberanti e modelli allegri sono sempre presenti nelle scene di Sorbi di danze del raccolto. Si trattava di interpretazioni idealizzate della vita di campagna così ricercate dai numerosi ammiratori e collezionisti dell'artista..... Le signore saltano con tamburelli e piatti e fanno musica allegra mentre il rituale dei baccanali ha inizio. Un Bacco inghirlandato prende posto un po' più indietro, cavalcando un asino nel bel mezzo della processione. Il Thyrsus rialzato simboleggia l'edonismo, la prosperità e il piacere.....

Esoterismo sotto traccia



Giovanni Bellini,La Fortuna o Incostanza,
Le Quattro allegorie sono una serie di quattro tavolette dipinte a olio di Giovanni Bellini, databili al 1490 circa e co . nservate nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Raffigurano la Perseveranza, la Menzogna, la Fortuna e la Prudenza

mercoledì 9 agosto 2023

L'armonia

"Che l'ambiente e l'armonia siano stabiliti perfettamente,
e un ordine felice regnerà tra il cielo e la terra.
Tutte le cose fioriranno e fioriranno. »
"Il centro invariabile" – Confucio 551-479 a.C.

"Jamestown – Rhode Island" William Trost Richards 1833.


Serpente di bronzo nella Basilica di Sant'Ambrogio a Milano




"Chi entra nella Basilica di Sant'Ambrogio a Milano, uno dei luoghi fondatori della cristianità, troverà subito una sorpresa: sul lato sinistro della navata centrale c'è una colonna di granito isolata, coronata da un serpente di bronzo, che si dispiega, orizzontalmente, sulle sue spirali. Secondo Landolfo il Vecchio, cronista dell'XI secolo, questo serpente fu donato dall'imperatore di Basilio orientale all'arcivescovo Arnolfo, ambasciatore di Ottone III a Costantinopoli, nell'anno 1001 o 1002. Dom Leclercq scrive: "Il greco donò quel bellissimo oggetto di bronzo facendo credere che fosse il serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto. Questa fantasia ha avuto un grande impatto sulla gente, che non ha smesso di crederci, anche se gli studiosi sono di opinioni diverse".
Da millenni in ogni caso, questo sconcertante animale metallico "elegantemente modellato" ferisce il potente e ponderato equilibrio romanico della basilica. Altri devono averlo già percepito come un elemento strano, dato che alla fine del XIII secolo era disposta una colonna esattamente simmetrica, sul lato opposto della navata centrale, coronata da una croce bronzea, oggi sostituita da una croce ottocentesca, che non riesce a bilanciare la potenza del serpente bizantino. Già Ambrogio aveva fatto riferimen . to al tema del parallelismo tra il serpente di bronzo e Gesù in croce: "Potest non timere serpentes, qui hunc novit adorare serpentem", "Chi sa adorare questo serpente non può temere i serpenti".
Roberto Calasso, Il Tiepolo rosa