sabato 11 maggio 2019

Il rito di Mamurius Veturius


Mosaico da una villa romana di El Djem, Tunisia. La figura, che illustra il mese di marzo, mostra alcuni uomini che percuotono con dei bastoni una pelle di animale, probabile riferimento al rituale di Mamurius Veturius.
Negli stessi giorni in cui si celebrava la festa di Anna Perenna, il 14 o il 15 marzo, la folla portava in processione un uomo coperto di pelli, che veniva colpito dai partecipanti con bacchette bianche, ed era chiamato Mamurius Veturius.
Secondo l’interpretazione di Dumézil questo rituale rappresentava l’espulsione dell’anno vecchio, sotto il nome di “Vecchio Marzo” o “Vecchio di Marzo” . Il nome Mamurius va probabilmente interpretato come un antico nome alternativo del dio Marte, ricollegabile all’appellativo Mamers, che questo dio aveva presso gli Oschi, popolazione sannitica della Campania pre-romana. Il mese di marzo, dedicato a Marte, costituiva infatti un nuovo inizio, dopo i mesi di gennaio e febbraio che si configuravano come un periodo di preparazione e di transizione all’anno nuovo.
Nel mese di marzo prendeva inizio la stagione militare, che veniva celebrata il primo marzo con la processione dei Salii, una confraternita di sacerdoti-danzatori che sfilavano per la città eseguendo una danza armata, intonando canti in latino arcaico e si accompagnavano battendo con bastoni sugli scudi. Uno di questi scudi, secondo la tradizione, era caduto dal cielo come dono di Marte, gli altri undici erano stati realizzati da un fabbro chiamato Mamurius Veturius. È probabile quindi che il numero di dodici in cui consistevano i Salii avesse un significato calendariale. La danza armata dei Salii presenta numerose analogie con quella dei Cureti greci e costituisce probabilmente un nucleo originario da cui si sono sviluppate le varie danze con le spade del folklore europeo, celebrate specialmente nei primi mesi dell’anno….

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