Le
chiese cristiane, al pari degli antichi tempi pagani, vennero per
secoli costruite codificando una serie di orientazioni astronomiche ben
precise.
Sin dalla prima Cristianità l'idea che un luogo di culto dovesse essere edificato in modo che l'abside fosse rivolto nella direzione del sorgere del Sole fu fatta propria dalla Chiesa e divenne una regola stabilita alla quale gli architetti dovettero attenersi in modo rigoroso.
Le stelle che costellano le vallate alpine, ma anche i territori di pianura, mostrano chiaramente queste particolari orientazioni che riflettono localmente non solo le regole generali anticamente stabilite dalla Chiesa, ma anche alcune norme correlate con le date di celebrazione delle feste dei Santi maggiormente venerati nei luoghi in cui gli edifici vennero costruiti.
Questo libro rappresenta il risultato di oltre cinque anni di ricerche durante i quali sono state studiate alcune centinaia di chiese antiche sia esaminando le attuali strutture, nei casi in cui i restauri operati durante i secoli non abbiano modificato in maniera rilevante la planimetria originale, sia esaminando i risultati degli scavi archeologici che hanno permesso di ricostruire le originali planimetrie.
Il periodo storico in cui sono cronologicamente collocati i luoghi di culto studiati si stende dall'epoca della prima Cristianità, fino alla fine del Medioevo.
Il principale obbiettivo delle ricerche è stato quello di scoprire quali fossero i criteri matematici, geometrici e astronomici applicati dagli architetti medioevali quando era loro commissionata la progettazione e la costruzione di una chiesa o più generalmente un luogo di culto cristiano e la metodologia utilizzata per applicarli concretamente.
L'orientazione dei luoghi sacri rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali, obbligò gli architetti, per lo più appartenenti all'ambiente monastico, anche ad eseguire precise osservazioni astronomiche per determinare le direzioni di riferimento.
Molto spesso la metodologia operativa adottata era patrimonio segreto dell'architetto o della corporazione a cui esso apparteneva, quindi raramente esistono descrizioni esplicitamente documentate sulla carta.
Quello che però è esistito ed in moltissimi casi esiste ancora oggi, è il prodotto di questi studi, cioè gli edifici sacri che, se studiati secondo un'ottica archeoastronomica ci restituiscono le informazioni codificate in essi e ci permettono di comprendere quali fossero le competenze e l'abilità degli architetti medioevali….
Sin dalla prima Cristianità l'idea che un luogo di culto dovesse essere edificato in modo che l'abside fosse rivolto nella direzione del sorgere del Sole fu fatta propria dalla Chiesa e divenne una regola stabilita alla quale gli architetti dovettero attenersi in modo rigoroso.
Le stelle che costellano le vallate alpine, ma anche i territori di pianura, mostrano chiaramente queste particolari orientazioni che riflettono localmente non solo le regole generali anticamente stabilite dalla Chiesa, ma anche alcune norme correlate con le date di celebrazione delle feste dei Santi maggiormente venerati nei luoghi in cui gli edifici vennero costruiti.
Questo libro rappresenta il risultato di oltre cinque anni di ricerche durante i quali sono state studiate alcune centinaia di chiese antiche sia esaminando le attuali strutture, nei casi in cui i restauri operati durante i secoli non abbiano modificato in maniera rilevante la planimetria originale, sia esaminando i risultati degli scavi archeologici che hanno permesso di ricostruire le originali planimetrie.
Il periodo storico in cui sono cronologicamente collocati i luoghi di culto studiati si stende dall'epoca della prima Cristianità, fino alla fine del Medioevo.
Il principale obbiettivo delle ricerche è stato quello di scoprire quali fossero i criteri matematici, geometrici e astronomici applicati dagli architetti medioevali quando era loro commissionata la progettazione e la costruzione di una chiesa o più generalmente un luogo di culto cristiano e la metodologia utilizzata per applicarli concretamente.
L'orientazione dei luoghi sacri rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali, obbligò gli architetti, per lo più appartenenti all'ambiente monastico, anche ad eseguire precise osservazioni astronomiche per determinare le direzioni di riferimento.
Molto spesso la metodologia operativa adottata era patrimonio segreto dell'architetto o della corporazione a cui esso apparteneva, quindi raramente esistono descrizioni esplicitamente documentate sulla carta.
Quello che però è esistito ed in moltissimi casi esiste ancora oggi, è il prodotto di questi studi, cioè gli edifici sacri che, se studiati secondo un'ottica archeoastronomica ci restituiscono le informazioni codificate in essi e ci permettono di comprendere quali fossero le competenze e l'abilità degli architetti medioevali….
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