Santa Maria alla Fontana: miracolo a Milano
Santa Maria alla Fontana fu costruita vicino appunto ad una fonte sotterranea alla base dell’odierno Santuario, in quanto era considerata taumaturgica e adatta a curare disturbi dell’apparato osteo-articolare, artrosi e artriti. Dove sorge oggi il complesso esiste ancora una depressione naturale del terreno contenente una fonte d’acqua sorgiva.
Le origini della chiesa di S. Maria alla Fontana sono da ricondurre al XII secolo, quando nella zona dove oggi sorge il santuario, che era ricca di boschi e ville, sorgeva un piccolo sacello a forma di parallelepipedo, al centro erano collocate due scale che portavano direttamente ad un cavo del terreno dove era collocata una pietra verticale con undici fori che lasciavano zampillare l’acqua (polla di acqua purissima) ritenuta nel Medioevo miracolosa.
L’edificazione della chiesa fu attribuita a diversi progettisti quali Leonardo in particolare, ma anche Bramante e Cristoforo Solari.
Nel 1982 però fu rinvenuto un contratto del 17 Marzo 1507 in cui il progettista ed esecutore risulta essere l’architetto Giovanni Antonio Amadeo. Una lapide a lato del santuario ricorda la data della posa della prima pietra dell’Oratorio: 29 Settembre 1507, anche se un atto notarile del’epoca ne fa risalire l’inizio dei lavori al 20 marzo 1508.La chiesa fu eretta in quella che allora era aperta campagna, addossato a un pendio naturale, oltre Porta Comasina. I terreni erano amministrati dai monaci benedettini della chiesa di San Simpliciano, che per l’edificazione li ottennero in donazione da Giovanni Gaspare Visconti. Santa Maria alla Fontana divenne già nel Cinquecento uno dei principali centri della sanità milanese, assieme all’Ospedale Maggiore ed al Lazzaretto: divenne uno dei santuari più sacri e contava centinaia di pellegrini che ogni giorno si bagnavano nelle sue acque….
Santa Maria alla Fontana fu costruita vicino appunto ad una fonte sotterranea alla base dell’odierno Santuario, in quanto era considerata taumaturgica e adatta a curare disturbi dell’apparato osteo-articolare, artrosi e artriti. Dove sorge oggi il complesso esiste ancora una depressione naturale del terreno contenente una fonte d’acqua sorgiva.
Le origini della chiesa di S. Maria alla Fontana sono da ricondurre al XII secolo, quando nella zona dove oggi sorge il santuario, che era ricca di boschi e ville, sorgeva un piccolo sacello a forma di parallelepipedo, al centro erano collocate due scale che portavano direttamente ad un cavo del terreno dove era collocata una pietra verticale con undici fori che lasciavano zampillare l’acqua (polla di acqua purissima) ritenuta nel Medioevo miracolosa.
L’edificazione della chiesa fu attribuita a diversi progettisti quali Leonardo in particolare, ma anche Bramante e Cristoforo Solari.
Nel 1982 però fu rinvenuto un contratto del 17 Marzo 1507 in cui il progettista ed esecutore risulta essere l’architetto Giovanni Antonio Amadeo. Una lapide a lato del santuario ricorda la data della posa della prima pietra dell’Oratorio: 29 Settembre 1507, anche se un atto notarile del’epoca ne fa risalire l’inizio dei lavori al 20 marzo 1508.La chiesa fu eretta in quella che allora era aperta campagna, addossato a un pendio naturale, oltre Porta Comasina. I terreni erano amministrati dai monaci benedettini della chiesa di San Simpliciano, che per l’edificazione li ottennero in donazione da Giovanni Gaspare Visconti. Santa Maria alla Fontana divenne già nel Cinquecento uno dei principali centri della sanità milanese, assieme all’Ospedale Maggiore ed al Lazzaretto: divenne uno dei santuari più sacri e contava centinaia di pellegrini che ogni giorno si bagnavano nelle sue acque….
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