martedì 29 gennaio 2019

Il Credo cristiano ideato al concilio di Nicea per sconfessare il Credo Ariano

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Lo scontro dottrinale con la chiesa ariana fu così profondo che tuttora nella liturgia della chiesa cattolica si recita la preghiera del credo di Nicea per ribadire le differenze tra la dottrina cattolica e quella ariana: "Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre." Ecco invece il credo dell'ariano vescovo Wulfila "Io, Wulfila, vescovo e confessore, ho sempre creduto in questo modo, e in questa fede unica e veritiera passo al mio Signore: credo che Dio Padre sia unico, ingenerato ed invisibile, e credo nel suo Figlio unigenito, Signore e Dio nostro creatore, ed artefice di ogni creatura, che non ha nessuno simile a sé: quindi uno è il Dio padre di tutti, che è anche Dio del Dio nostro; e credo che uno sia lo Spirito Santo, virtù illuminante e santificante […] né Dio, né Signore, ma ministro fedele di Cristo, non uguale, ma suddito ed obbediente in tutto al Dio padre"

S.Salvatore in Onda, Roma


sotto il Presbiterio esiste una piccola cripta….
una splendida cripta medioevale,con colonne e capitelli: una botola: scale in muratura che portano a notevole profondità rispetto all'attuale piano stradale tre vani disposti su un lungo criptoportico; un selciato romano ma con ripristino medioevale;una bassa volta a botte e manufatti di più epoche costituiscono le strutture ipogee di una bottega di età traianea ...uno spaccato di vita romana, un ambiente appartenuto ad umili commercianti, un luogo di stenti e di duro lavoro costituiscono le caratteristiche del sotterraneo delle quali le mura sono ancora impregnate.Niente pitture ne mosaici ma solo murature traianee e la dimostrazione di un grandioso intervento da parte dell'imperatore per meglio qualificare quella realtà portuale che dal porto Tiberino fino a Ponte Milvio era particolarmente ricca di porticcioli,minuscoli scalie magazzini minori,là dove pullulava una immensa quantità di operai dediti allo scarico e alla vendita delle derrate.Due piani sotterranei in un rapido viaggio nel tempo..Quasi duemila anni, quelle strutture, ma sembra siano state realizzate solo qualche tempo fa...


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Le anguane del nord Europa

La fascinazione tentatrice di una sirena incisa su un bassorilievo dell'abbazia di Kilcooley, Irlanda: pisciforme, tra le mani lo specchio per ammaliare e il pettine per il fluire dei capelli...

lunedì 28 gennaio 2019

Il Dio Iao che suona l'arpa

Gabriella Brusa-Zappellini

Asino che suona l'arpa, pietra incisa, da Samaria, Israele, prima metà del II millennio, Musée du Louvre.

Uno scrigno di studi e conoscenze

 

il corridoio centrale del Convento della Santissima Trinità dei Monti.
Sotto, le anamorfosi rappresentate cone proiezioni ottiche e immagini alterate......









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Tratto da "l'Ora del Diavolo" di Fernando Pessoa

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"Tutto questo universo, con il suo Dio e il suo Diavolo, con tutto ciò che esso ha, è un geroglifico eternamente da decifrare. Viviamo in questo mondo di simboli, allo stesso tempo chiaro e oscuro, tenebra visibile, per così dire; e ogni simbolo è una verità sostituibile a un'altra verità, finchè il tempo e le circostanze restituiscano quella vera.

Tutte le religioni sono vere, per quanto opposte e contraddittorie possano sembrare. Sono simboli differenti che appartengono a un'unica realtà, sono come la stessa frase pronunciata in varie lingue; tanto che non si intendono gli uni con gli altri, pur dicendo la stessa cosa. Quando un pagano dice "Giove" e un cristiano dice "Dio", stanno provando la stessa emozione in termini diversi di intelligenza: stanno pensando diversamente la stessa intuizione.

Ogni volta che mi affaccio vedo nuove religioni, nuove grandi iniziazioni, nuove forme, tutte contraddittorie, della verità eterna, che neppure Dio conosce. Tutto è molto più misterioso di ciò che si giudica, e tutto questo, Dio l'universo e io, è solamente un angolino inventato della verità inattingibile.

La più nobile delle iniziazioni finisce con la domanda incarnata, se esiste qualcosa che esista. La verità tuttavia è che non esisto, nè io nè qualcos'altro. Tutto questo universo e tutti gli altri universi, con i loro diversi creatori e i loro diversi Satana, sono dei vuoti nel vuoto, dei nulla che girano, satelliti nell'orbita inutile di nessuna cosa."

Festa della Cuccagna a Napoli

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Una grandiosa festa dimenticata:La cuccagna
a Napoli ,nel settecento,la Cuccagna diviene una festa elargita dal re al popolo.,,Costosissimo apparato scenografico in legno ,cartapesta e tela,è davanti alla dimora del re che viene rappresentato quasi alla lettera il nostro mitico Paese della Cuccagna..c èra il castello delle delizie,completamente ricoperto di quarti di carne,uccelli vivi e morti,salami,fontane da cui gorgogliava vino fresco,microscopici laghetti con oche e anatre,Su erba posticciapoi pascolavano delle gregi,il tutto sorvegliato a mano armata dai soldati del re,che evitavano prematuri furti e disordini,mentre il re osservava il tutto dal suo balcone.Prima dell'inizio,si rendeva omaggio a sua maestà con la lettura di una poesia poi,al momento giusto,questi faceva un cenno con il suo fazzoletto:in pochi secondi il popolofacendosi largo con pugni e coltelli,si riversava in massa su quella struttura,devastando tutto e prendendo quanto più possibile.non mancarono incidenti gravi in cui persero la vita decine di persone.L'antico Paese di Cuccagna,da mito collettivo,è così diventato una festa °per° il popolo,sotto lo sguardo diverito del re e della sua corte.

I Grifi simbolo di Perugia e di Arzignano


"Guardati dai cani non latranti di Zeus, i Grifi dal becco aguzzo, e dalla turba monocola degli Arimaspi a cavallo, che abitano presso la corrente intrisa d’oro del fiume Plutone"
Eschilo, Prometeo incatenato (802-17).

Dalla tomba Cai Cutu del Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria - Pagina Istituzionale vi proponiamo un'urna in travertino dipinto e stuccato di con due patere e due teste leonine a rilievo, un uomo in lotta con due grifi e un'iscrizione dipinta in rosso con il nome del defunto (Arnth Cai Cutus - III sec. a.c.). Il coperchio ha un defunto recumbente.



domenica 27 gennaio 2019

Principi della religiosità eterna

L'unica nobiltà dell'uomo, la sola via di salvezza consiste nel riscatto del tempo per mezzo della bellezza, della preghiera e dell'amore. Al di fuori di questo, i nostri desideri, le nostre passioni, i nostri atti non sono che “vanità e soffiar di vento”, risacca del tempo che il tempo divora. Tutto ciò che non appartiene all'eternità ritrovata appartiene al tempo perduto...
Gustave Thibon - L'uomo maschera di Dio


La più grande meridiana del mondo antico fu eretta da Augusto



La più grande meridiana del mondo antico si trovava in Campo Marzio e prese nome dall’imperatore che la fece edificare: Orologio di Augusto, conosciuto anche come Horologium Augusti, o, appunto Meridiana di Augusto.
Ciò che rende unica la Meridiana di Augusto, rispetto al altri orologi pur presenti a Roma, oltre alla sua dimensione, era la precisione che possedeva. Tre anni prima della sua realizzazione, Augusto aveva ereditato da Lepido la carica di Pontefice Massimo e tra i compiti di questo magistrato c’era quello di sovrintendere al calendario. Nell’espletamento di questo incarico Ottaviano corresse la riforma del calendario attuata da Giulio Cesare e che era stata applicata in maniera erronea (un anno bisestile ogni tre, invece che ogni quattro anni). In ricordo della riforma gli venne dedicato un mese, Sestilius, che divenne Augustus, e la sua lunghezza fu portata a 31 giorni, determinando la irregolare distribuzione di mesi lunghi e brevi che ancora abbiamo. L’obelisco della Meridiana di Augusto, realizzato originariamente all’epoca del faraone Psammetico II (595-589 a.C.), era collocato nella città di Heliopolis in Egitto e fu condotto a Roma nel 10 d.C. da Augusto e collocato come gnomone in Campo MarzioLa Meridiana di Augusto, costituita da una linea di bronzo incastonata su delle lastre di travertino e lunga circa 75 metri, possedeva ai lati iscrizioni bronzee in greco e segni zodiacali, realizzando così un preciso calendario solare sfruttando la diversa altezza del sole nelle varie stagioni.
.Rovinata al suolo in un periodo imprecisato nell’alto medioevo, la Meridiana di Augusto venne suddivisa in più tronconi all’inizio del ‘500. Fu solo nel 1792, per volere di Pio VI, che la Meridiana di Augusto venne restaurata ed eretta nel luogo in cui è attualmente. Venne anche realizzata una linea meridiana che però, costruita in maniera inadeguata, forniva un’ora errata. La linea attualmente presente, di grande precisione, è stata realizzata nel 1998, in occasione del rifacimento della pavimentazione della piazza.
2)la processione dell Ara Pacis.numerosi sono i personaggi raffigurati e tra tutti si distinguono Augusto,Agrippa,Caio Cesare,Giulia,Tiberio,Druso,Domizio,Antonia Maggiore,Domizia ,Enarbo,tutti appartenuti al casato augusteo
3)il grandioso obelisco,che fungeva da lancetta della meridiana,ora con i suoi 30 metri di altezza è in piazza Montecitorio
4)la meridiana augustea "i venti estesii si calmano" si legge sul lastricato marmoreo della meridiana.molte notizie del monumento sono stata apprese dagli scritti di Plinio il Vecchio








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La Rivoluzione in Francia unifica la lingua francese in tutto il territorio!

Il 27 gennaio 1794 la Convenzione impone la lingua francese in tutto il territorio su proposta di un deputato che esclama: " il federalismo e la superstizione parlano brettone, l'emigrazione e l'odio parlano tedesco, la controrivoluzione parla italiano e il fanatismo parla basco". Come si vede la Francia era tutt'altro che una unità linguistica come oggi, ma era comunque tenuta unita, più male che bene, dal Vecchio Regime.

sabato 26 gennaio 2019

L'antica Alba Longa ora Castel Gandolfo!


Il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, per secoli rifugio privato dei pontefici, su indicazione di Papa Francesco è stato aperto al pubblico.
Nel cortile sono parcheggiate alcune delle macchine storiche.
Al primo piano Museo storico con i ritratti dei Papi, arredi liturgici e costumi delle guardie pontificie.
Un museo interessante per la ricostruzione storica e per approfondire alcuni degli aspetti della liturgia e della ritualità del cerimoniale.
Al secondo piano è eccezionalmente aperto l’appartamento dei Papi.
Un luogo ricco di suggestione dove si percepisce il calore dell’uso e non la freddezza di un museo. Pochi saloni, la Galleria di Alessandro VII, stanze piccole e raccolte. Degne di nota la biblioteca, lo studio privato e la camera da letto con cappella privata.
E’ qui che Papa Giovanni Paolo II ha fatto la riabilitazione dopo l’attentato!
Da tutto il Palazzo si gode una splendida visione del lago…dalle stanze del Papa è fantastica!
Luogo: Piazza della Libertà Castel Gandolfo