Particolare
di un supporto cerimoniale in terracotta ritrovato a Taanach, un
piccolo villaggio in Israele e risalente al X secolo a.C. Sull’oggetto
sono raffigurate due divinità cananee, una maschile (Baal) e l’altra
femminile (Athirat) rappresentata in figura e affiancata da due leoni.
Athirat una dea il cui nome probabilmente deriva dal verbo che significa
“camminare” era denominata “Signora che cammina sul mare”. Essa riceve
inoltre l’epiteto di “creatrice degli dei”. Il nome
della dea è connesso al termine ebraico ašerah, che significa “luogo
sacro”. La presenza su alcune epigrafi dell’espressione “Yahweh e la sua
ašerah” ha fatto supporre ad alcuni studiosi l’esistenza di un’antica
divinità femminile a fianco del dio ebraico. Tuttavia, nell’Antico
Testamento il termine si riferisce esclusivamente a luoghi sacri,
generalmente alberi o boschi, talora associati a un palo o a una stele,
la cui forma fallica allude a un simbolismo legato alla fertilità dei
campi e degli uomini. Nessuna esplicita documentazione collega tali
luoghi alla divinità femminile, tuttavia i temi della fertilità e della
forza generativa che si esprime nella crescita vegetale, accomunano
queste tradizioni ebraiche al vasto complesso dei culti di divinità
femminili ampiamente diffuso in tutto il Vicino Oriente….
giovedì 23 maggio 2019
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