lunedì 13 marzo 2023

Andrè Breton odiava il quadro forse perché il volto ricordava Lenin, contro il Maxismo-magico



Salvador Dalì

L'enigma di Guglielmo Tell
1933
Olio su tela
201,5X346cm
Moderna Museet - Stoccolma
Questo dipinto, presentato al Salon des Independants di Parigi nell'autunno del 1933, scatenò le ire di Andrè Breton che pare avesse avuto perfino l'intenzione di danneggiare il quadro, fortunatamente appeso molto in alto e fuori dalla sua portata.

Ciò che indignò i surrealisti di fede marxista era il fatto che al personaggio di Guglielmo Tell il pittore avesse dato il volto di Lenin, e soprattutto che lo avesse rappresentato con le natiche nude, una delle quali di dimensioni mostruose, tanto da dover essere sorretta da un bastone forcuto.

A questa corrisponde dalla parte opposta, la lunghissima visiera di un berretto che il personaggio calza, anche questa sostenuta da una gruccia. Con la morbidezza della natica e della visiera si accorda quella dell'orologio molle davanti alla figura inginocchiata, del tipo di quelli apparsi nella "Persistenza della memoria" 

domenica 5 marzo 2023

Quando il medico non comprende il paziente

Con il senno di poi, abbiamo la conferma che il paziente era molto più sano rispetto agli psichiatri che lo curavano


Luoghi tutti da scoprire colmi di mistero, anche Pasolini in questi luoghi ebbe a scegliere una dimora dello spirito: torre Chia 




martedì 28 febbraio 2023

L'aurora boreale è stata avvistata nelle ultime due notti al largo delle coste di Belgio, Inghilterra, Irlanda e perfino Germania e Francia.

È come se si stessero invertendo i ruoli: di solito, per vedere l'aurora boreale, turisti e appassionati di fenomeni atmosferici da tutta Europa partono alla volta di paesi in cui si superano abbondantemente i 100 chilometri di latitudine. Svezia, Finlandia, Norvegia, Islanda, Isole Fær øer. Destinazioni per cui si prenota in genere con mesi di anticipo. 

E invece, stavolta sono state proprio quelle rare e spettacolari striscie di colore verde, a "scendere" nei cieli nottuni dell'Europa centrale. Proprio come se avessero deciso di prendersi loro una vacanza dalla cortina artica. 

L'aurora boreale è stata avvistata nelle ultime due notti al largo delle coste di Belgio, Inghilterra, Irlanda e perfino Germania e Francia. Qui, il raro fenomeno atmosferico è stato osservato lunedì sera a Digione, capitale della regione della Borgonga, a est del Paese. Con grandissima sorpresa degli abitanti locali. 


Il fenomeno

Le aurore polari - dette "boreali" o "australi" a seconda dell'emisfero in cui le si osserva - sono il risultato dell'interazione magnetica tra particelle cariche (protoni e elettroni) in arrivo dall'attività solare e gli atomi dell'atmosfera terrestre.

Prodotte dalle esplosioni sulla superficie del Sole e in seguito spinte verso il nostro pianeta dal vento solare, una volta arrivate nella ionosfera terrestre "eccitano" gli atomi, che incrementano a sua volta le proprie particelle e guadagnano più livelli di energia. 


Questo processo avviene di solito in certi periodi dell'anno in prossimità dei poli (e quindi nei Paesi più vicini ai circoli polari), dove l'attrazione magnetica verso il centro della Terra è maggiore (e di conseguenza pure la forza di gravità): il nostro pianeta infatti non ha una forma perfettamente sferica, ma risulta più "schiacciato" ai poli, che dunque si trovano più vicini al nucleo terrestre rispetto agli altri punti della superficie. 

Il risultato dell'intensa attività elettromagnetica tra particelle nell'atmosfera sono dunque le famose striscie luminose del cielo, che possono essere verdi, viola o rosse. Ma perché l'aurora boreale è stata quindi avvistata a latitudini così basse?

La spiegazione degli esperti 

Nei giorni scorsi gli esperti avevano osservato un'attività solare particolarmente intensa: una massiccia espulsione di plasma, in particolare, ha provocato un'enorme affflusso di particelle solari dirette verso la Terra. 

Queste ultime hanno causato, a loro volta, una vera e propria tempesta elettromagnetica nell'atmosfera terrestre, in grado di generare aurore boreali anche a basse latitudini. Questa dunque la ragione per cui il fenomeno è arrivato ben sotto la regione scandinava. 

In Francia, astronomi dilettanti e professionisti erano all'erta domenica sera, dopo l'annuncio di un "brillamento solare" avvenuta venerdì 24 febbraio. 

Una curiosità: nel lontano settembre 1859 il fenomeno giunse perfino nel cielo di Roma, mandando in tilt i telegrafi. La tempesta elettromagnetica di allora - la più forte mai osservata - venne rinominata "Evento di Carrington", in onore dello scienziato Richard Carrington, il primo a scoprire il collegamento tra le attività di combustione del sole e le aurore polari. 

Il 1° settembre del 1859 Carrington stava infatti osservando alcune macchie solari tramite un telescopio. All'improvviso venne accecato da una luce fortissima, causata da una potente eruzione solare. A partire dal giorno seguente, comparvero aurore boreali a latitudini molto basse in diverse città d'Europa, tra cui Roma e perfino Napoli.  

https://www.ilmattino.it/primopiano/...e-7258551.html