mercoledì 28 settembre 2022

Seminari dove si coltiva la disumanità

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Josif Stalin fu un uomo gravemente disturbato, per il quale era un autentico piacere condannare a morte gli avversari. Al biografo che gli chiedeva se la sua severità nasceva dal fatto di aver avuto genitori poco amorevoli, che lo picchiavano spesso, Stalin rispose:«No. I miei genitori mi hanno trattato abbastanza bene. Un'altra cosa è il seminario teologico, dove ho studiato allora. Per protesta contro il regime umiliante e i metodi gesuiti che c'erano in seminario, ero pronto a diventare e sono diventato davvero un rivoluzionario, un sostenitore del marxismo...» e in seguito il famoso psicologo Erich Fromm lo avrebbe classificato nel suo libro Anatomia della distruttività umana come un «sadico non sessuale».

La dove c'era un santuario Italico si è sovrapposta una chiesa cristiana

Tra i noccioleti del viterbese cresciuto su un antico sepolcreto romano ecco il Santuario di Santo Eusebio ..
Si trova un paio di chilometri a sud di Ronciglione, lungo l’antica Via Francigena, a lato dell’attuale Strada Provinciale Cassia Cimina; si intravede sulla sinistra, tra i noccioleti e un gruppo di querce.
L’area è frequentata fin da epoca antichissima, vi sono stati rinvenuti reperti litici risalenti a circa diecimila anni or sono.
Probabilmente fin dall’antichità era un luogo sacro, forse vi era un antico tempio pagano come testimoniano le basi delle colonne della chiesa.
Flavio Eusebio, vicegovernatore della Campania, aveva qui una proprietà e nella seconda metà del IV secolo d.C. vi fece costruire per sé e per la famiglia una tomba, come riferisce un’iscrizione lapidea di cui in loco resta una copia.
È probabile che qui poi abbia trovato sepoltura Sant’Eusebio, vescovo di Sutri, figura storicamente documentata vissuta nel secolo successivo, forse appartenente alla stessa famiglia del Flavio titolare del sepolcro.
Non si è ad oggi rinvenuta traccia delle spoglie del santo vescovo ma il luogo divenne meta di pellegrinaggi sin dal VI secolo.
Tra i secoli VIII e IX intorno al mausoleo vi fu realizzato un edificio di culto intitolato al santo, come attestato da due graffiti devozionali altomedievali in ociale romano se ne scorgono ben cinquantasette nella chiesa, tracciati su una delle pareti interne del mausoleo stesso, che menzionano “ista ecclesia” e che costituiscono un valido terminus ante quem per la datazione di questo primo nucleo edificato.
Il primitivo edificio fu poi prolungato nei secoli XI-XII, a tale periodo risalgono la parte centrale della facciata e la navata centrale.
Il pellegrinaggio sempre più numeroso comportò poi la necessità di ingrandire la chiesa, alla navata centrale della stessa larghezza del mausoleo fu affiancata nel 1300 la navata di destra e in seguito fu costruita quella di sinistra....


martedì 27 settembre 2022

Cosimo il Vecchio

Cosimo il Vecchio, il grande affarista che in fondo inventò la S.R.L., che se fallisce non fa fallire la casa madre, il potere della ricchezza innescò il Rinascimento fiorentino, coprendosi con un vestito filosofico legato al neio platonismo




sabato 24 settembre 2022

Gli dei della genesi

“ Gli Egiziani mettono in relazione l'attributo del caduceo con la procreazione degli uomini ,
che in greco ha nome génesis , ricordando che quattro sono gli dei che presiedono alla nascita di un uomo :
Dàimon , spirito divino , genio individuale.
Týkhe fortuna ,
Éros , amore.
Anánke , necessità , destino ineluttabile.
Secondo loro i primi due sono il sole e la luna perché il sole , origine del soffio vitale , del calore e della luce , è genitore e custode della vita umana e perciò è ritenuto Dàimon cioè spirito divino del neonato , mentre la luna è Týkhe in quanto preposta al corpo che è soggetto al vario mutare della fortuna ;
l'Amore è rappresentato dal bacio , la Necessità dal nodo “.
Macrobio , Saturnalia I, 19



mercoledì 21 settembre 2022

La Roma legata ad Iside di Boris De Rachewiltz

Roma, Aula Isiaca sul Palatino, parete lunga. Un ignoto prodigio.
"Un'aquila ad ali tese versa da un vaso, serrato tra gli artigli, dell'acqua sopra l'ara d'un tempio mentre tre sacerdotesse assistono stupite al prodigio. Il vaso che l'aquila stringe tra gli artigli è lo stesso che i sacerdoti portavano solennemente in processione (l'hydria) e che conteneva l'acqua sacra del Nilo, identificato con Osiride. Diodoro Siculo (1, 19, 24) riporta che gli Egizi davano al Nilo il nome di Aquila (Aetos) perché, come l'aquila, "le acque Nilo aggredivano con violenza le terre emerse". del Tutta la scena potrebbe rappresentare l'arrivo della tradizione egizia sul suolo romano. L'acqua del Nilo con la sua sacralità fa da tramite e crea un connubio con la città eterna. Il seme della sapienza egizia trasportato a Roma, germoglia e fermenta creando un


a fertile unione tra le due tradizioni, come testimonia anche la moneta del Nilo e del Tevere che si stringono la mano".
(Cap. VI, Tre testimonianze della Roma Alessandrina. Boris De Rachewiltz, Anna Maria Partini, Roma Egizia, Culti, Templi e divinità egizie nella Roma imperiale, Edizioni Mediterranee, Roma, 1999.)



martedì 20 settembre 2022

Mausolei e grandi memorie romane

Veduta esterna della casa romana, successivamente utilizzata come casale, edificata sul terreno soprastante le tombe degli Scipioni. Archivio Luce 1929.
L’area archeologica del sepolcro degli Scipioni si trova lungo il tratto urbano della via Appia Antica, all’interno delle Mura Aureliane, prima della Porta S. Sebastiano. La prima notizia del ritrovamento risale al 1614, ma la vera e propria scoperta risale al 1780, quando due fratelli, i sacerdoti Sassi, proprietari della vigna soprastante, allargando la cantina della loro casa trovarono un ingresso al sepolcro. Tutto quello che era iscritto o figurato fu portato nei Musei Vaticani, ma il sepolcro, in quegli anni, divenne meta abituale per molti studiosi e visitatori che compivano il “grand tour” di Roma. Tra il 1926 e il 1929 l’area, già acquisita dal Comune di Roma, fu oggetto di un’ampia campagna di scavi, restauri e sistemazioni per aprire l’area al pubblico, compresa la realizzazione di un Parco (Parco degli Scipioni) nell’area retrostante, verso la via Latina.




lunedì 19 settembre 2022

Sacralità romana

Tivoli (RM), località non identificata, basamento con altare.
Fot.: anonimo. Data ripresa: 1930 circa
Fondo Notizie Scavi

giovedì 15 settembre 2022

Una strana e bellissima composizione

"Composizione con figure", (1935-1944), olio e tempera su tela applicata su tavola, cm 135x101,5, autentica di Franco Gentilini. La figura centrale è un autoritratto dell'artista negli anni Trenta in una metafora poi letta come opposizione al regime. Il quadro è bellissimo


Exhibition Space of Palazzo Merulana in Rome, Italy Editorial Stock Image -  Image of artists, figures: 171659859

domenica 11 settembre 2022

Con un bel labirinto nell'abbazia di Staffrda

Qualunque abbazia dell’anno mille è l’abbazia del simbolo che grida al vento la sua eresia di pietra. Le abbazie tramandano messaggi che pochi conoscitori sono in grado di leggere. E quanto più il messaggio è ereticale, tanto meglio va occultato all’occhio “”dell’inquisitore””….Ieri e oggi. Ci troviamo nel borgo di Staffarda del Comune di Revello, a pochi chilometri da Torino. In questo luogo c’è solo un punto d’interesse da visitare, ma degno di attenzione perché ci fa piombare in una dimensione incredibile: l'antica Abbazia cistercense. E’ uno dei monasteri medievali più importanti e meglio conservati del Piemonte. Un posto incantevole, di quelli che lasciano il segno. L’abbazia fu fondata nel XII secolo dai monaci cistercensi sui resti di una costruzione romana sotto la quale si dovrebbero trovare tracce celtiche o addirittura preceltiche. Come si sa l’Ordine monastico dei cistercensi fu istituito nel 1098 a Ceteaux. Ben presto l’Ordine si diffuse nell’intera Europa, soprattutto per merito di Bernardo di Chiaravalle che ebbe un ruolo fondamentale e carismatico nei confronti dell'Ordine del Tempio (Templari). A rispetto della regola cistercense l’Abbazia vede la propria architettura ruotare attorno a principi di semplicità, austerità, utilizzo di materiali naturali lasciati a vista come la pietra e il mattone e ricca simbologia religiosa. Studi scientifici accreditati, dimostrano che chi ha costruito l'edificio non era digiuno di conoscenze astronomiche, matematico-architettoniche e filosofiche. Ma perché queste peculiarità? Cosa rappresentava Staffarda? Un microcosmo in armonia con il macrocosmo, creazione perfetta di Dio? Non vi si scorge un elemento uguale all’altro, simboli asiatici e americani, sistemi stellari incisi prima di Copernico e Galileo, caratteri di scritture sconosciute. Le notizie inerenti alla sua costruzione, sono molto significative: tutta la struttura risulta sapientemente costruita sull'asse del sole, cioè è ruotata in modo tale da far sì che i raggi del sole illuminino, a prima mattina, l'altare della cappella, a mezzogiorno sulle pareti del campanile, e al tramonto, vadano a morire lambendo il portale maggiore. I portali, i colonnati e i muri sono decorati con simbologie esoteriche che di cristiano hanno poco o nulla. Fiori di loto in puro stile orientale, simboli pagani. I rari dipinti presenti nell’Abbazia riportano croci templari e denotano un insistente uso dei colori legati all’alchimia (rosso e bianco). Molte leggende ne arricchiscono il fascino. Secondo una, nei sotterranei dell’abbazia ci sarebbe un’enorme biblioteca d’importanti e potentissimi testi magici e alchemici. Vi si ci accederebbe scendendo una scala a chiocciola, ma l’ingresso alla scala, ammesso che esista, è murato.
(Franco Stobbart)
Nessuna descrizione della foto disponibile.

I piagnistei del popolo, e il travagliato controverso cammino contro le monarchie come sistema politico fuori dalla storia moderna

"IO NON HO UCCISO UMBERTO. IO HO UCCISO IL RE, HO UCCISO UN PRINCIPIO". IL 29 LUGLIO 1900 GAETANO BRESCI UCCISE UMBERTO I PER VENDICARE I MORTI DEI MOTI POPOLARI DEL 1898

Secondo alcune ricostruzioni queste furono le parole che l’anarchico Gaetano Bresci pronunciò poco dopo essere stato arrestato per l'omicidio di Umberto I di Savoia.
Gaetano Brescia criminale non era, ma un idealista, cosa direbbe alla luce di quello che sta accadendo oggi per la morte della regina?


Giovanni Passannante - Wikipedia

La tavola del cardinal Brembo: il prototipo dei tarocchi


 

venerdì 9 settembre 2022

Una guata a pieno campo

Come già avvenne per la nostra famiglia reale borghese (gli Agnelli), nessuno menziona la grande battaglia di fine secolo scorso fra ebrei e musulmani per manovrare le grandi dinastie europee e non (a colpi di denaro, petrolio, ricchezze, minacce, omicidi e magia). E' abbastanza chiaro chi abbia vinto, fra i Rotschild e Guenon, (Guerra giudiziaria  fra la famiglia Elkann contro i Pahien)   

Giù dal ponte Edoardo Agnelli. Nulla lasciava presagire la fine – Il Tempo

Il cristianesimo e le sue radici pagane che spesso emergono in maniera preponderante


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La dea Anu e la Madonna Nera di Le Puy in Valey
Il 9 settembre la Chiesa francese festeggia l'apparizione della Madonna Nera che, nel III secolo d.C., si manifestò a una donna che soffriva di una febbre altissima, promettendole che sarebbe guarita di lì a poco. Quando il miracolo avvenne, si decise di costruire una cattedrale sul luogo dell'apparizione.
Come ben sapete, quando posto santi e madonne, è perché nelle loro storie si celano avvenimenti antichi di estrazione precristiana.
Difatti il luogo dove sarebbe apparsa la Madonna Nera era in realtà sede secolare di un culto assai più antico, probabilmente rivolto alla dea Anu, divinità irlandese legata alla fertilità della terra e alla morte. Anu era la patrona tutelare di Anis, capitale della regione dell'attuale Velay.
Inoltre nella cattedrale è conservata una lastra nera di roccia vulcanica grande 2x3 metri, chiamata "pietra delle febbri". I fedeli vi si sdraiavano sopra quando erano affetti da febbre e ne traevano guarigioni miracolose. Oggi è chiusa in una teca.
La lastra, però, è ciò che rimane di un antichissimo dolmen in pietra basaltica che si trovava esattamente nel luogo della famosa apparizione. Il dolmen era probabilmente situato lì da millenni ed era meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli di Anu.
Oggi, quindi, brindiamo alla maestosità di Anu e offriamole una pietra lavica.
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Illustrazione: autore sconosciuto, crediti su segnalazione.