BASILICA DI SAN VALENTINO (Chiesa rupestre – IV secolo)
Località: Roma-Pinciano (RM)
La basilica di San Valentino risale al IV secolo, epoca in cui ampliando la galleria principale delle preesistenti omonime catacombe, venne creata una nuova cripta poi decorata ed arricchita con splendidi affreschi dell’iconografia cristiana. L’edificio, a tre navate, constava di un’ampia abside semicircolare, addossata alla collina e sopraelevata rispetto al vecchio piano di calpestio. Venne ancora modificata nel VII secolo, rialzando il presbiterio e creando una piccola esedra in corrispondenza dell’altare, dalla quale tramite una fenestella confessionis i fedeli potevano osservare le reliquie del Santo, almeno fino a quando non saranno traslate in Santa Prassede con il conseguente abbandono e declino della basilica ipogea. Per quanto concerne i rivestimenti pittorici altomedievali, concentrati per lo più nelle quattro pareti basilicali, in quella di fondo, i soggetti rappresentano il tema iconografico della Natività con al centro, inquadrato da una nicchia, il busto nimbato della Vergine Maria con in braccio il Bambino, a sinistra, la Visitazione di Maria ad Elisabetta, e sulla destra, la levatrice Salomè nell’atto di lavare il Bambino; mentre sul lato destro della parete di fondo, frammenti di una Crocifissione si accompagnano ad altri, sulla parete opposta, di un san Giovanni che sorregge un codex....
Località: Roma-Pinciano (RM)
La basilica di San Valentino risale al IV secolo, epoca in cui ampliando la galleria principale delle preesistenti omonime catacombe, venne creata una nuova cripta poi decorata ed arricchita con splendidi affreschi dell’iconografia cristiana. L’edificio, a tre navate, constava di un’ampia abside semicircolare, addossata alla collina e sopraelevata rispetto al vecchio piano di calpestio. Venne ancora modificata nel VII secolo, rialzando il presbiterio e creando una piccola esedra in corrispondenza dell’altare, dalla quale tramite una fenestella confessionis i fedeli potevano osservare le reliquie del Santo, almeno fino a quando non saranno traslate in Santa Prassede con il conseguente abbandono e declino della basilica ipogea. Per quanto concerne i rivestimenti pittorici altomedievali, concentrati per lo più nelle quattro pareti basilicali, in quella di fondo, i soggetti rappresentano il tema iconografico della Natività con al centro, inquadrato da una nicchia, il busto nimbato della Vergine Maria con in braccio il Bambino, a sinistra, la Visitazione di Maria ad Elisabetta, e sulla destra, la levatrice Salomè nell’atto di lavare il Bambino; mentre sul lato destro della parete di fondo, frammenti di una Crocifissione si accompagnano ad altri, sulla parete opposta, di un san Giovanni che sorregge un codex....
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