Esiste un ritmo biologico, un palpito universale presente in ogni cellula, indipendentemente dagli stimoli biochimici che ogni unità biologica recepisce.
Che cosa intendo con questa affermazione? Mi spiego meglio. Siamo abituati a pensare che ogni cellula del nostro organismo reagisca solo sotto l’influenza di stimoli esterni, vuoi di natura biochimica, vuoi di natura fisica-ambientale. Enzimi, ormoni, neurotrasmettitori attivano o spengono le nostre funzioni biologiche, agendo su recettori cellulari. La luce, il buio, la rotazione terrestre, la temperatura, la latitudine, la longitudine si sa che influiscono sulle funzioni circadiane delle nostre unità biologiche.
Pare esista invece una funzionalità autonoma, non così causale, dipendente cioè da elementi esterni o di controllo centrale. Intendo dire che ogni nostra cellula possiede facoltà sue proprie “on” “off” di attivazione e spegnimento, una sorta di autofunzionalità, di autocompetenza e autoconsapevolezza e ciò è per me meraviglioso.
Un dio nascosto in ogni cellula dirige un’orchestra autonoma e di concerto collettiva, come se ogni nostra unità biologica avesse un’anima sua propria, un diapason oscillante in risonanza o dissonanza con la Sorgente.
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