Citata in un capitolo intero del saggio "La Vraie Langue Celtique" di
Henri Boudet, un testo per molti versi enigmatico che fa parte della
complessa mitologia che si è sviluppata attorno all'abate Sauniere ed
all'affaire di Rennes-le-Château, la cittadina di Limoux sorge nel
dipartimento dell'Aude, tra verdi vallate, attraversate dal fiume
omonimo, e rigogliosi vigneti, destinati alla produzione vinicola. Qui,
infatti, viene prodotto il rinomato "Blanquette de Limoux", delicato
spumante annoverato nel gruppo dei cosiddetti "Vins de Pays Cathare",
prodotti, cioè, in quelle zone che un tempo furono territorio dei
Catari, prima che venissero perseguitati dalla Chiesa come eretici.
L'aura di fascino e di mistero avvolge ancora questi territori, e ben lo
sanno i produttori di vino, che hanno scelto come logo per i loro vini
un calice avvolto tra le spire di una vite, foggiata a mo' di serpente:
un richiamo al simbolismo del Santo Graal ed al Serpent Rouge contenuto
nei "Dossiers Secrets", pilastro fondamentale del mito plantardiano del
Priorato di Sion.
La chiesa di Nôtre-Dame de Marceille sorge alla
periferia del paese, circondata dai vigneti. La zona era stata abitata
sin dal periodo paleolitico, e si ritiene che la chiesa stessa sia stata
eretta su di un antico sito megalitico. Come spesso accade in questi
casi, le origini della chiesa si perdono nella leggenda e sono
strettamente legate alla Madonna Nera che in essa si conserva. Si
tramanda, quindi, che un giorno un umile contadino era intento ad arare
il proprio campo, quando all'improvviso i buoi che tiravano il suo
aratro si fermarono bruscamente, irremovibili. Il contadino allora
decise di scavare in quel punto, ed ecco che trovò al di sotto una
statua della Madonna dalla carnagione scura. Dopo averla ripulita, il
buon uomo portò la statua a casa sua, ma la notte stessa la statua sparì
e fu ritrovata il mattino seguente nell'orto, nello stesso punto in cui
era stata trovata. L'evento venne giudicato miracoloso ed interpretato
come la ferma volontà della Madonna di un santuario e lei dedicato in
quel punto. Fu così che nacque il primo nucleo della chiesa di
Nôtre-Dame de Marceille.
L'interno della chiesa è di grande impatto
visivo, e colpiscono soprattutto le 22 formelle colorate apposte sui
muri laterali, decorate con motivi di grande interesse simbolico.
All'interno si conservano anche alcuni pregiati dipinti, fra cui spicca
una Tentazione di Sant'Antonio. L'attenzione del visitatore, comunque, è
tutta guidata verso la cappella ove è posta la statua sorridente della
Madonna Nera che, racchiusa in una grata dorata, appare ricoperta di
abiti preziosamente ricamati. Alla fine di settembre dello stesso anno,
degli ignoti vandali si sono introdotti nella chiesa ed hanno
decapitato la statua, asportandone via, oltre alla testa, anche il
mantello. Le indagini avviate subito dopo dalla gendarmerie francese non
hanno dato nessun frutto.
Al di fuori della chiesa, una sorgente
d'acqua ritenuta miracolosa sin dai tempi più antichi, riversa il suo
rivolo argenteo in ogni periodo dell'anno, indipendentemente
dall'abbondanza o meno delle precipitazioni. Henri Boudet scrive nel già
citato "La Vraie Langue Celtique" che furono proprio questi poteri
taumaturgici che diedero al luogo il suo toponimo. Si riteneva, infatti,
che la fonte avesse il potere particolare di sanare le malattie degli
occhi. Dall'unione del verbo celtico to mare, guastare, o danneggiare, e
to seel (sil), chiudere, che darebbero il senso di occhi "danneggiati e
chiusi" per una malattia, si avrebbe avuto il termine marsil che
successivamente, dall'errata pronuncia marseel avrebbe dato origine al
nome francese "Marceille". Indipendentemente dalla fondatezza o meno di
questa teoria, è significativo osservare che una grande maggioranza di
santuari mariani, specialmente quelli associati ad una Madonna Nera,
sorgono vicino ad una fonte d'acqua dai poteri miracolosi. Dal punto di
vista simbolico, non s'ignori che la "malattia agli occhi" e la sua
guarigione rappresenta un simbolo del raggiungimento dell'illuminazione,
ovvero il compimento del cammino iniziatico. A Nôtre-Dame de Marceille,
l'edicola che circonda la fonte è sormontata da una lapide che riporta
la seguente iscrizione latina:
MILLE MALI SPECIES VIRGO LEVAVIT AQUA
È stato fatto notare che la lettera "Q" di AQUA è di fatto costituita
da una "P" specularmene rovesciata… forse un modo di alimentare
ulteriormente il novero delle "stranezze" iconografiche di cui il mito
di Rennes-le-Château pullula, tra "N" inverse e lettere errate,
misteriosi crittogrammi e scritte indecifrabili…