venerdì 26 luglio 2019

Porte verso l'eternità

PORTA MISTICA DI RIVODUTRI
A poco più di un centinaio di chilometri da Roma esiste da tempo una strana “porta” adornata da simboli che rimandano sia al “Cantico dei Cantici” di Salomone e, in parte, anche all’Ars Regia, insieme ad alcune scritte di non facile interpretazione e da tutta una serie di messaggi che la fanno assomigliare alla sua omologa di Piazza Vittorio Emanuele II, La “Porta Alchemica” di Roma. Si tratta della “Porta”di Rivodutri,” – che ci piacerebbe denominare “Porta Mistica” – piccolo paese a pochi chilometri da Rieti. La “Porta Mistica”, forse e più nota in ambito locale come ”Porta Nicolò” è un singolare monumento di notevole valore artistico, databile tra la fine del XVI secolo e gli inizi del secolo successivo.
Non si conosce con sicurezza né il nome del committente, né quello di chi la eseguì. Di certo quest’ultimo doveva essere un artigiano dotato di notevoli doti artistiche e forse non digiuno della simbologia legata a temi biblici, alla Grande Opera, alle trasutazioni alchemiche. La “Porta Mistica” di Rivodutri – dalle poche notizie che è stato possibile ricavare – in origine faveva parte di un edificio lasciato in testamento, nel 1757, da messer Bernardino Camisciotti alla famiglia Nicolò e da tale nucleo familiare ceduto al Comune di Rivodutri, nel 1874, per adibirlo a scuola.
Alla fine del XIX secolo tale edificio fu smontato per allargare la via principale, ora via Umberto I, e rimontata su un nuovo edificio.
Poi nel 1948 un terremoto rase al suolo l’edificio ma la “Porta” si salvò dalla distruzione e le sue parti furono conservate per poi esser ricostruite nell’attuale sede, all’ingresso di un picolo giardino affacciato sulla valle sottostante.

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