Cappella
palatina, Duomo di Monreale, Cattedrale Acireale, Cattedrale
Caltanissetta, San Giuseppe dei Falegnami (Pa), Casa Professa, Duomo di
Monreale….
Dove sono i mastri, gli architetti, i pittori, gli scalpellini i mosaicisti, i maestri degli stucchi e gli intagliatori dei marmi che hanno costruite queste chiese dove si descrivere l’onnipotenza e l’infinito ? Di loro rimane la bellezza scioccante, la fantasiosa creazione, il sospiro dell’eternità vestita con la perfezione. Tutte opere di in cui si è persa la memoria degli autori, quei creatori ignoti di cui resta dolo l’abilità di creare la bellezza, di donarci il senso dell’eterno con la sua semplice purezza, di stupirci con la loro l’infinita continua nuova creazione. I loro eredi vivono dietro a pile di carta, schermi onnipotenti, catene di montaggio ripetitive o mendicano tra ecomostri e discariche un’attenzione al politico locale. Eppure, con una perfezione essenziale abbiamo creato il sublime, abbiamo inventato l’inconcepibile e concepito l’eterno. Unico erede dei grandi maestri, resta il vecchio artigiano che difende l’ultimo confine tra il sublime e la barbarie, tra l’unicità di un capolavoro e capolavori fatti in serie. Quando l’ultimo artigiano scomparirà saremo solo scatole vuote, abili a copiare e incollare ma non ad essere e creare perché l’arte è il sublime sono fatti dagli uomini per gli uomini….
Dove sono i mastri, gli architetti, i pittori, gli scalpellini i mosaicisti, i maestri degli stucchi e gli intagliatori dei marmi che hanno costruite queste chiese dove si descrivere l’onnipotenza e l’infinito ? Di loro rimane la bellezza scioccante, la fantasiosa creazione, il sospiro dell’eternità vestita con la perfezione. Tutte opere di in cui si è persa la memoria degli autori, quei creatori ignoti di cui resta dolo l’abilità di creare la bellezza, di donarci il senso dell’eterno con la sua semplice purezza, di stupirci con la loro l’infinita continua nuova creazione. I loro eredi vivono dietro a pile di carta, schermi onnipotenti, catene di montaggio ripetitive o mendicano tra ecomostri e discariche un’attenzione al politico locale. Eppure, con una perfezione essenziale abbiamo creato il sublime, abbiamo inventato l’inconcepibile e concepito l’eterno. Unico erede dei grandi maestri, resta il vecchio artigiano che difende l’ultimo confine tra il sublime e la barbarie, tra l’unicità di un capolavoro e capolavori fatti in serie. Quando l’ultimo artigiano scomparirà saremo solo scatole vuote, abili a copiare e incollare ma non ad essere e creare perché l’arte è il sublime sono fatti dagli uomini per gli uomini….
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