Polignano
a Mare, la “Sorrento di Puglia” , non starebbe là dove si trova oggi se
un falchetto non avesse scelto di fermarsi proprio su quello scoglio.
Ce lo dice la leggenda, secondo cui la flotta di Gaio Mario fu sorpresa
da una tempesta mentre veleggiava in soccorso di Catulo. Il console
romano liberò allora il suo falchetto: dove si fosse posato, lì lui e i
suoi uomini avrebbero preso riparo e fondato una nuova città. Il
falchetto atterrò sul dirupo di Polignano
a Mare. E lì, da più di venti secoli, sta ancora, impresso e ricordato
per sempre nello stemma della città di Polignano a Mare.
Se la
leggenda aleggia accarezzando il mito, la storia tiene i piedi per terra
e attribuisce la paternità della fondazione a Dionisio il Giovane, nel
IV secolo a.C., che su questo sperone di roccia istituì un presidio per
garantirsi la sicurezza delle rotte commerciali e militari in Adriatico.
In realtà l’origine di Polignano a Mare potrebbe essere ancora più
antica, visto che in tutta l’area del sud est barese sono state trovate
tracce di vita organizzata risalenti al Neolitico: la vicinanza ai corsi
d’acqua ed il clima mite incoraggiarono fin da allora gli insediamenti
umani…..
lunedì 8 luglio 2019
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