Sotterranei di Santa Prisca
La Basilica di Santa Prisca fu probabilmente costruita proprio sopra la casa, risalente al I secolo d.C., di Aquila e Priscilla, frequentata dalla prima comunità cristiana di Roma. I due coniugi ebrei convertiti al Cristianesimo, fabbricanti di tende, incontrarono e ospitarono Paolo a Corinto e poi a Efeso, dove erano fuggiti a causa delle persecuzioni dell’imperatore Claudio. Tornati a Roma dopo il 54 d.C., vengono ricordati da Paolo nelle sue lettere ai Romani e salutati insieme alla comunità “che si aduna in casa loro”. Subirono infine anch’essi il martirio.
I sotterranei della basilica conservano anche un suggestivo mitreo, ambiente dedicato al culto di Mitra, divinità di origine iranica. La struttura si impiantò su una casa privata degli inizi del II secolo d.C. Come attesta un’iscrizione graffita nella nicchia principale, il luogo fu consacrato il 20 novembre del 202 d.C. L’aula di culto, dove si svolgeva il banchetto sacro, conserva gran parte della ricchissima decorazione simbolica: nella nicchia centrale, la scultura in stucco di Mitra che uccide il toro; lungo le pareti laterali, affreschi che raffigurano la processione degli iniziati al culto, con iscrizioni dipinte che indicano per ognuno di loro il grado di iniziazione e il pianeta protettore.
La Basilica di Santa Prisca fu probabilmente costruita proprio sopra la casa, risalente al I secolo d.C., di Aquila e Priscilla, frequentata dalla prima comunità cristiana di Roma. I due coniugi ebrei convertiti al Cristianesimo, fabbricanti di tende, incontrarono e ospitarono Paolo a Corinto e poi a Efeso, dove erano fuggiti a causa delle persecuzioni dell’imperatore Claudio. Tornati a Roma dopo il 54 d.C., vengono ricordati da Paolo nelle sue lettere ai Romani e salutati insieme alla comunità “che si aduna in casa loro”. Subirono infine anch’essi il martirio.
I sotterranei della basilica conservano anche un suggestivo mitreo, ambiente dedicato al culto di Mitra, divinità di origine iranica. La struttura si impiantò su una casa privata degli inizi del II secolo d.C. Come attesta un’iscrizione graffita nella nicchia principale, il luogo fu consacrato il 20 novembre del 202 d.C. L’aula di culto, dove si svolgeva il banchetto sacro, conserva gran parte della ricchissima decorazione simbolica: nella nicchia centrale, la scultura in stucco di Mitra che uccide il toro; lungo le pareti laterali, affreschi che raffigurano la processione degli iniziati al culto, con iscrizioni dipinte che indicano per ognuno di loro il grado di iniziazione e il pianeta protettore.
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