martedì 2 luglio 2019
Divinità cananee
Particolare di un supporto cerimoniale in terracotta ritrovato a
Taanach, un piccolo villaggio in Israele e risalente al X secolo a.C.
Sull’oggetto sono raffigurate due divinità cananee, una maschile (Baal) e
l’altra femminile (Athirat) rappresentata in figura e affiancata da due
leoni. Athirat una dea il cui nome probabilmente deriva dal verbo che
significa “camminare” era denominata “Signora che cammina sul mare”.
Essa riceve inoltre l’epiteto di “creatrice degli dei”. Il nome
della dea è connesso al termine ebraico ašerah, che significa “luogo
sacro”. La presenza su alcune epigrafi dell’espressione “Yahweh e la sua
ašerah” ha fatto supporre ad alcuni studiosi l’esistenza di un’antica
divinità femminile a fianco del dio ebraico. Tuttavia, nell’Antico
Testamento il termine si riferisce esclusivamente a luoghi sacri,
generalmente alberi o boschi, talora associati a un palo o a una stele,
la cui forma fallica allude a un simbolismo legato alla fertilità dei
campi e degli uomini. Nessuna esplicita documentazione collega tali
luoghi alla divinità femminile, tuttavia i temi della fertilità e della
forza generativa che si esprime nella crescita vegetale, accomunano
queste tradizioni ebraiche al vasto complesso dei culti di divinità
femminili ampiamente diffuso in tutto il Vicino Oriente.
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