Statua
del faraone Psammetico (XXVI dinastia, 570-526 a.C.) raffigurato in
piedi, sovrastato e protetto dalla dea Hathor in forma di mucca. Il
reperto è conservato presso il Museo Egizio del Cairo. Hathor, detta
anche “la Grande Mucca Selvaggia”, era una divinità materna, venerata
fin dall’epoca predinastica ed era considerata la madre simbolica di
ogni faraone. Fin dall’Antico Regno (2686-2181 a.C.) la dea svolgeva il
ruolo di protettrice del sovrano e infatti compare come la
guardiana del tempio del faraone Chephren. Alla dea era consacrata la
pianta del papiro e si pensava che la sua dimora fossero i boschetti
palustri sulla riva del fiume. Personificazione della sensualità
femminile, dell’amore, della danza e della musica e dell’ebbrezza era
anche portatrice di fertilità e protettrice delle donne durante il
parto. A riprova della grande popolarità di Hathor si possono ricordare
le numerose feste che si svolgevano in suo onore o sotto il suo
patrocinio. Tra queste in particolare: la festa del Nuovo Anno, durante
la quale la statua della dea veniva collocata sul tetto del tempio a
raffigurare la sua unione con il dio del Sole; la festa
dell’Ubriachezza, che si teneva il ventesimo giorno del primo mese; la
festa di primavera, durante la quale veniva festeggiato il suo ritorno
dai deserti della Nubia, riportando la fertilità alla terra d’Egitto;ed
infine la festa d’estate in cui si celebrava il matrimonio sacro tra
Hathor e Horus….
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