Il
Partenone di Atene è il simbolo della Grecia Classica, essenza della
bellezza ellenica conosciuto in tutto il mondo. Ciriaco d’Ancona,
considerato il padre dell’Archeologia stessa, nel XV° Secolo descrisse
il Partenone come: “
il meraviglioso tempio della dea Atena, opera divina di Fidia“.
La storia di questo capolavoro di ingegno e creatività umana è tanto
antica quanto triste per gli amanti della conservazione di beni
culturali. Durante i suoi 25 secoli di vita è stato usato con diverse
finalità d’uso, fra cui tempio di Atena, chiesa cattolica e moschea
mussulmana, ma anche come “cava” per materiali da fortificazione e
deposito di munizioni.
Bizantini, Veneziani, Ottomani ma anche (e con maggior colpa)
Inglesi e
Francesi,
in epoca moderna, hanno distrutto e spogliato delle sue magnifiche
opere quello che fu un faro di cultura e bellezza rimasto quasi
intatto per oltre secoli e secoli di storia.
Progettato dagli architetti
Callicrate,
Ictino, e
Mnesicle, facenti capo al direttore dei lavori e leggendario scultore greco
Fidia,
fu realizzato a seguito della distruzione del preesistente tempio di
Atena Pòlias da parte dei persiani guidati da Serse, respinti
dall’alleanza ellenica durante l’ultima guerra Persiana.
Storia antica
Il
tempio subì i primi danni durante il III° e IV° Secolo dopo Cristo. Di
quel periodo è la caduta del tetto e la distruzione del colonnato
interno, forse ad opera degli Eruli, forse di Alarico o, ancora, per
cause naturali quali un terremoto o incendi accidentali. Sia il
colonnato sia il tetto furono ricostruiti, con ogni probabilità
somiglianti all’antica struttura del Tempio
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