Musei
Vaticani. Penso che non conosceremo mai abbastanza il modo di pensare
dei nostri antenati. Nel 1864, sotto il cortile di Palazzo Pio Righetti
(piazza del
Biscione), venne rinvenuta,
distesa in orizzontale, una statua bronzea di Ercole (epoca imperiale).
Vicino alla scultura c'era una lastra in travertino su cui erano incise
le lettere FCS. La statua fu venduta a papa Pio IX, mentre l'iscrizione
fu svelata molti anni dopo dall'archeologo Carlo Pietrangeli
(1912-1995), che tradusse le tre lettere con FULGOR CONDITUM SUMMANIUM
(qui è nascosto un fulmine di Summano). Summano era il dio dei tuoni
notturni, perciò la statua, che probabilmente decorava il tempio di
Venere Genitrice del Teatro di Pompeo (Campo de' Fiori), era stata
colpita di notte da un fulmine. Ora, i Romani pensavano che il fulmine
fosse un modo di comunicare degli Dei, perciò tutto quello che veniva
colpito dal fulmine veniva collocato all'interno di una buca, segnalato
dall'iscrizione FCS. Alla scoperta assistette lo storico Gregorovius,
che disse:«Ho visto questa statua resuscitare dalla sua tomba».
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