Questa è l’iscrizione riportata sul famoso capitello di Pegognaga, custodito presso il Museo civico archeologico di Pegognaga e databile in epoca romana tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I d.C.
Il manufatto proviene dall’area archeologica della pieve matildica di San Lorenzo, ulteriore testimonianza dell’esistenza di un piccolo vicus rurale sorto sulle rive del fiume Po.
Si tratta dell’unica testimonianza nota del culto tributato al Po considerato come entità divina. L’epiteto pater è tipico delle iscrizioni rivolte a divinità fluviali, ma in questo caso potrebbe avere un’ulteriore accezione e fare riferimento al suo aspetto fecondatore e dispensatore di vita, che ben si addice a un fiume. Il capitello doveva poggiare su una colonna alta 3m, che farebbe ipotizzare l’esistenza di un sacello consacrato al culto del Po o di una colonna votiva.
L’esistenza, dunque, di un luogo dedicato alla venerazione del Po indica l’importanza del vicus come punto nodale della viabilità e dei commerci, che nel fiume trovavano il loro asse preferenziale.
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