Arroccato lungo un costone calcareo dei Monti Lepini, a pochi
chilometri dalla Capitale, nell'area dei Castelli Romani, sorge l'antico
centro storico di Artena. Il borgo è famoso per le bellezze
architettoniche e per i suoi vicoli stretti, ma soprattutto per essere
l'isola pedonale più grande d'Europa. Qui infatti si può salire solo a
piedi oppure in sella a un mulo. Questo è l'unico mezzo di trasporto che
permette di arrampicarsi al suo interno e grazie al quale
il centro è ancora abitato da circa 1.500 persone. Il mulo viene
utilizzato per trasportare viveri, mobili e anche turisti e il sindaco
gli ha dedicato una statua a grandezza naturale che rappresenta un mulo e
un mulattiere posta proprio all'ingresso del paese. Lontano da traffico
e smog, una passeggiata fra i vicoli dell'antica Montefortino, è un
salto indietro di secoli. Il luogo ha origini antichissime e ha vissuto
una storia travagliata. Il primo insediamento fu un'acropoli che risale
al V secolo a.C. e solo nel Medioevo sorse la fortezza con il nome di
Montefortino. Disputato sanguinosamente tra le famiglie dei Conti e dei
Colonna, nel 1557 il centro fortificato fu fatto distruggere da Papa
Paolo IV, nemico dei Colonna. Venne ricostruito per volere di Vittoria
Colonna, in seguito fu ceduto al Cardinale Scipione Borghese e nel 1702
venne attaccato da una potente banda di briganti, fatto per cui Artena è
conosciuta anche come il “paese dei briganti”. È nel Seicento, con il
governo del cardinale Scipione Borghese, che il paese ottenne pace e
prosperità e quello che oggi rimane di interesse artistico è dovuto per
lo più a questo prelato. Come il Palazzo Borghese, due edifici che una
monumentale galleria a tre piani ha unito in un'unica struttura e che
conta 147 stanze, oltre a corridoi, portici e logge. Il palazzo si
affaccia su una piazza che è un vero e proprio balcone sulla vallata del
Sacco, di fronte si trova il Palazzetto del Governatore, sede del
governatore di Montefortino, come uffici e carcere per i condannati...
martedì 21 gennaio 2020
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