Scavata a mano sul fianco di una roccia dai monaci benedettini nel XII secolo
Il villaggio francese di Aubeterre-sur-Dronne, nel dipartimento della Charente, nella regione sud-occidentale francese della Nouvelle-Aquitaine, è considerato dal 1993 uno dei più belli della Francia. Parte della sua bellezza risiede nei suoi tesori architettonici, includendo lo Chateau d’Aubeterre, dell’XI secolo, e la spettacolare chiesa di Saint Jean, una delle chiese sotterranee più grandi del mondo.Le origini de “l’église souterraine Saint Jean”, letteralmente “la chiesa sotterranea di Saint Jean”, risalgono probabilmente all’XI secolo, quando dei cavalieri che avevano visto le “chiese rocciose” della Terra Santa introdussero il concetto di scavare le chiese nella roccia.
Secondo alcuni storici, tuttavia, le origini di Saint Jean sono ancora più antiche, e c’è chi fa risalire il fonte battesimale della navata centrale al IV secolo. Ciò che è certo è che l’aspetto attuale della chiesa, inclusi un reliquiario di pietra di 6 metri, una grotta che ospita delle reliquie, un fonte battesimale decorato con una croce greca e una cripta, sono stati opera dei monaci benedettini che espansero una struttura sotterranea preesistente nel XII secolo, intagliando a mano la collina calcarea.Allo stesso tempo, Saint Jean ospitò una comunità di monaci benedettini discepoli di San Mauro, primo discepolo di San Benedetto da Norcia, che fondò l’ordine nel 529. A giudicare dalla struttura, composta da tre navate divise da due colonne che si elevano verso il soffitto alto 180 metri e una serie di cavità scolpite nelle mura calcaree, la chiesa venne usata sia come luogo di adorazione che per l’immagazzinamento di artefatti religiosi.
Alcuni storici hanno affermato che nel XII secolo Aubeterre era una delle tappe del Cammino di Santiago, e quindi i pellegrini si fermavano a pregare davanti alle reliquie prima di proseguire per Santiago de Compostela.Oggi i visitatori hanno la vista migliore delle cavità e del reliquiario principale, situato nell’abside della chiesa e costruito secondo i dettami dello stile romanico, salendo il muro posteriore attraverso una scala a chiocciola che porta a stretti passaggi costellati da finestre e belvedere.Ma i tesori di Saint Jean non finiscono qui. Nel 1958 è stata scoperta un’antica necropoli dietro una porta scolpita nella roccia nella navata principale. La datazione esatta della necropoli, che ospita 80 sarcofagi scolpiti a mano nelle mura calcaree, non è chiara, ma si pensa che possa risalire all’epoca precristiana. La chiesa sotterranea ospita anche centinaia di tombe intagliate nella pietra, che ospitano i resti dei monaci benedettini che l’hanno scavata nel corso della loro vita.
Il villaggio francese di Aubeterre-sur-Dronne, nel dipartimento della Charente, nella regione sud-occidentale francese della Nouvelle-Aquitaine, è considerato dal 1993 uno dei più belli della Francia. Parte della sua bellezza risiede nei suoi tesori architettonici, includendo lo Chateau d’Aubeterre, dell’XI secolo, e la spettacolare chiesa di Saint Jean, una delle chiese sotterranee più grandi del mondo.Le origini de “l’église souterraine Saint Jean”, letteralmente “la chiesa sotterranea di Saint Jean”, risalgono probabilmente all’XI secolo, quando dei cavalieri che avevano visto le “chiese rocciose” della Terra Santa introdussero il concetto di scavare le chiese nella roccia.
Secondo alcuni storici, tuttavia, le origini di Saint Jean sono ancora più antiche, e c’è chi fa risalire il fonte battesimale della navata centrale al IV secolo. Ciò che è certo è che l’aspetto attuale della chiesa, inclusi un reliquiario di pietra di 6 metri, una grotta che ospita delle reliquie, un fonte battesimale decorato con una croce greca e una cripta, sono stati opera dei monaci benedettini che espansero una struttura sotterranea preesistente nel XII secolo, intagliando a mano la collina calcarea.Allo stesso tempo, Saint Jean ospitò una comunità di monaci benedettini discepoli di San Mauro, primo discepolo di San Benedetto da Norcia, che fondò l’ordine nel 529. A giudicare dalla struttura, composta da tre navate divise da due colonne che si elevano verso il soffitto alto 180 metri e una serie di cavità scolpite nelle mura calcaree, la chiesa venne usata sia come luogo di adorazione che per l’immagazzinamento di artefatti religiosi.
Alcuni storici hanno affermato che nel XII secolo Aubeterre era una delle tappe del Cammino di Santiago, e quindi i pellegrini si fermavano a pregare davanti alle reliquie prima di proseguire per Santiago de Compostela.Oggi i visitatori hanno la vista migliore delle cavità e del reliquiario principale, situato nell’abside della chiesa e costruito secondo i dettami dello stile romanico, salendo il muro posteriore attraverso una scala a chiocciola che porta a stretti passaggi costellati da finestre e belvedere.Ma i tesori di Saint Jean non finiscono qui. Nel 1958 è stata scoperta un’antica necropoli dietro una porta scolpita nella roccia nella navata principale. La datazione esatta della necropoli, che ospita 80 sarcofagi scolpiti a mano nelle mura calcaree, non è chiara, ma si pensa che possa risalire all’epoca precristiana. La chiesa sotterranea ospita anche centinaia di tombe intagliate nella pietra, che ospitano i resti dei monaci benedettini che l’hanno scavata nel corso della loro vita.
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