Il villaggio romano di Aquincum era un antico castrum romano che
sorgeva alla periferia dell'attuale città di Budapest, in Ungheria, nel
distretto di Óbuda. Il toponimo deriva probabilmente da quello del
villaggio celtico precedente, fondato dalla tribù degli Eravisci, che
avevano chiamato il luogo Ak-Inc, cioè "ricco di acque", data
l'abbondante presenza di sorgenti termali. Sorto alla fine del I sec.
d.C. per contrastare l'espansione delle tribù
germaniche e sarmatiche, divenne nel 106 la capitale della provincia
della Pannonia Inferiore. Ai quei tempi l'abitato era soltanto un
piccolo villaggio, mentre il castrum era già di dimensioni
considerevoli. Quando venne completata l'abitazione del luogotenente,
era talmente imponente da poter ospitare degnamente anche gli imperatori
di passaggio. La residenza non durò a lungo, perché qualche tempo dopo
venne trasferita nel vicino villaggio di Gorsium , mentre Aquincum
rimase attiva come centro militare. Con l'avvento del Medioevo, il
villaggio sorto sopra l'antico castrum continuò a svilupparsi in
direzione dell'attuale Buda, mentre dall'abitato sorto sulla riva
opposta del Danubio iniziò a svilupparsi la futura città di Pest.
I primi scavi vennero effettuati grazie alla scoperta fortuita di alcuni resti da parte di un vinaio, nel 1778. Da allora dell'antica città romana sono venuti fuori numerosi resti, tra cui un anfiteatro, il foro, un acquedotto, alcune terme, nonché numerosi altari votivi, sarcofagi, stele funerarie e statue religiose. Il sito archeologico, che all'epoca della massima espansione copriva un'area pari a circa 23 ettari, oggi risulta ancora in corso di scavi. L'attiguo museo ospita una collezione di circa 1200 reperti tra vasellame, statue e frammenti lapidei. Tra questi, va annoverato anche un esemplare del Quadrato del SATOR, trovato inciso su una tegola nella variante che comincia con la parola "Rotas", come tutti i palindromi di epoca romana.
I primi scavi vennero effettuati grazie alla scoperta fortuita di alcuni resti da parte di un vinaio, nel 1778. Da allora dell'antica città romana sono venuti fuori numerosi resti, tra cui un anfiteatro, il foro, un acquedotto, alcune terme, nonché numerosi altari votivi, sarcofagi, stele funerarie e statue religiose. Il sito archeologico, che all'epoca della massima espansione copriva un'area pari a circa 23 ettari, oggi risulta ancora in corso di scavi. L'attiguo museo ospita una collezione di circa 1200 reperti tra vasellame, statue e frammenti lapidei. Tra questi, va annoverato anche un esemplare del Quadrato del SATOR, trovato inciso su una tegola nella variante che comincia con la parola "Rotas", come tutti i palindromi di epoca romana.
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