Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura
sterminata nell'Agosto torrido, con il lontano refrigerio di colline
verdi e molli sullo sfondo. Archi enormemente vuoti di ponti sul fiume
impaludato in magre stagnazioni plumbee: sagome nere di zingari mobili e
silenziose sulla riva: tra il barbaglio lontano di un canneto lontane
forme ignude di adolescenti e il profilo e la barba giudaica di un
vecchio: e a un tratto dal mezzo dell'acqua morta le zingare e un canto,
da la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante: e del
tempo fu sospeso il corso.
lunedì 16 marzo 2020
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