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Il terrore primordiale, per i primitivi, ancora privi di una forte
connotazione soggettiva (complesso dell'Io fragile) fu l'abbassamento
del livello mentale, ossia l'orrore di perdere la propria egoicità,
definito come "panico": Pan, dio della Totalità infinita dilaga
rovinosamente nella limitatezza dell'Io fino a comprometterne
l'integrità. [...] Solo chi, come gli addetti al sacro, è capace di
contenere il dilagare del daimon nel proprio spazio fisico come, ad
esempio [...] lo sciamano che ha già subito nel corpo lo smembramento
iniziatico, simmetricamente simile, nella mente, alla schizofrenia, può
sostenere l'irruzione senza impazzire. »
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Emanuela Chiavarelli, "Intarsi: momenti di antropologia"
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Emanuela Chiavarelli, "Intarsi: momenti di antropologia"
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