Roma - Monte Mario
La storia del Primo Meridiano d'Italia si intreccia con quella, avventurosa e straordinaria, del calcolo della longitudine, uno dei segreti più a lungo cercato, che fu risolto dopo secoli soltanto alla fine del XVIII secolo. La questione, infatti, rivestiva un'importanza strategica fondamentale in un'epoca in cui il progresso scientifico stava prendendo piede, le grandi potenze europee investivano enormi risorse per intraprendere campagne di esplorazione e di colonizzazione di nuove terre, oltre allo sviluppo di fiorenti commerci con quelle già scoperte. A quell'epoca era stato già individuato ùun sistema di coordinate geografiche da applicare alla Terra, che consisteva fondamentalmente in due valori: la latitudine e la longitudine.
La latitudine, ossia l'altezza del polo celeste sull'orizzonte, misura l'angolo che la verticale condotta per un certo luogo forma con il piano equatoriale. Essa pertanto presenta dei valori che vanno da 0, in direzione Nord oppure Sud. Il calcolo della latitudine era noto già da molto tempo, e richiedeva soltanto la conoscenza di alcune banali formule trigonometriche. In pratica, era necessario calcolare l'altezza del Sole (o della Stella Polare, durante la notte) sull'orizzonte con strumenti molto semplici come il sestante.
Molto più complicata era invece la misura della longitudine, ossia della distanza angolare in senso longitudinale, appunto, da un meridiano fondamentale scelto come punto di riferimento. Assegnato a questo meridiano il valore di 0° (per questo detto, quindi, anche Meridiano Zero o Primo Meridiano), ogni altra località può essere riferita ad esso e, immaginando la Terra come una sfera ideale, i valori di longitudine andranno da 0° a 180°, in direzione Est oppure Ovest. I gradi 180 Est ed Ovest coincidono, ed è questa la famosa "Linea del Cambio di Data", ossia la linea ad Ovest della quale la data è quella del giorno dopo rispetto a quella delle località poste ad Est, che sono ancora nel giorno precedente.
La prima questione fu, naturalmente, dove far passare questo meridiano, e si stabilì che esso doveva passare per la Basilica di San Pietro, a Roma, centro fondamentale di tutta la spiritualità e della Cristianità nel mondo. Il Primo Meridiano di Roma, quindi, attraversava la Città del Vaticano e cadeva esattamente sul sito della tomba dell'Apostolo Pietro, in corrispondenza della quale oggi si trova l'altare principale all'interno della Basilica, circondato dal superbo baldacchino opera di Gian Lorenzo Bernini tra il 1624 ed il 1633.
Geodeticamente, dunque, il Meridiano di Roma è situato a 12°27'8.4" a Est di Greenwich. Il punto di riferimento per la misura del Grado di Meridiano fu individuato da Padre Secchi presso la sommità di Monte Mario, uno dei punti più elevati di Roma, dove oggi si trovano un osservatorio astronomico, i ripetitori radio-televisivi più importanti ed un'installazione militare dell'Esercito. Questa installazione oggi racchiude al suo interno la torretta di riferimento che venne costruita appositamente sul punto segnalato da Secchi, con una lapide con iscrizione che ne riporta l'importanza.
La storia del Primo Meridiano d'Italia si intreccia con quella, avventurosa e straordinaria, del calcolo della longitudine, uno dei segreti più a lungo cercato, che fu risolto dopo secoli soltanto alla fine del XVIII secolo. La questione, infatti, rivestiva un'importanza strategica fondamentale in un'epoca in cui il progresso scientifico stava prendendo piede, le grandi potenze europee investivano enormi risorse per intraprendere campagne di esplorazione e di colonizzazione di nuove terre, oltre allo sviluppo di fiorenti commerci con quelle già scoperte. A quell'epoca era stato già individuato ùun sistema di coordinate geografiche da applicare alla Terra, che consisteva fondamentalmente in due valori: la latitudine e la longitudine.
La latitudine, ossia l'altezza del polo celeste sull'orizzonte, misura l'angolo che la verticale condotta per un certo luogo forma con il piano equatoriale. Essa pertanto presenta dei valori che vanno da 0, in direzione Nord oppure Sud. Il calcolo della latitudine era noto già da molto tempo, e richiedeva soltanto la conoscenza di alcune banali formule trigonometriche. In pratica, era necessario calcolare l'altezza del Sole (o della Stella Polare, durante la notte) sull'orizzonte con strumenti molto semplici come il sestante.
Molto più complicata era invece la misura della longitudine, ossia della distanza angolare in senso longitudinale, appunto, da un meridiano fondamentale scelto come punto di riferimento. Assegnato a questo meridiano il valore di 0° (per questo detto, quindi, anche Meridiano Zero o Primo Meridiano), ogni altra località può essere riferita ad esso e, immaginando la Terra come una sfera ideale, i valori di longitudine andranno da 0° a 180°, in direzione Est oppure Ovest. I gradi 180 Est ed Ovest coincidono, ed è questa la famosa "Linea del Cambio di Data", ossia la linea ad Ovest della quale la data è quella del giorno dopo rispetto a quella delle località poste ad Est, che sono ancora nel giorno precedente.
La prima questione fu, naturalmente, dove far passare questo meridiano, e si stabilì che esso doveva passare per la Basilica di San Pietro, a Roma, centro fondamentale di tutta la spiritualità e della Cristianità nel mondo. Il Primo Meridiano di Roma, quindi, attraversava la Città del Vaticano e cadeva esattamente sul sito della tomba dell'Apostolo Pietro, in corrispondenza della quale oggi si trova l'altare principale all'interno della Basilica, circondato dal superbo baldacchino opera di Gian Lorenzo Bernini tra il 1624 ed il 1633.
Geodeticamente, dunque, il Meridiano di Roma è situato a 12°27'8.4" a Est di Greenwich. Il punto di riferimento per la misura del Grado di Meridiano fu individuato da Padre Secchi presso la sommità di Monte Mario, uno dei punti più elevati di Roma, dove oggi si trovano un osservatorio astronomico, i ripetitori radio-televisivi più importanti ed un'installazione militare dell'Esercito. Questa installazione oggi racchiude al suo interno la torretta di riferimento che venne costruita appositamente sul punto segnalato da Secchi, con una lapide con iscrizione che ne riporta l'importanza.
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