Arsita si erge su una collina a 470 m s.l.m. nell’alta Valle del Fino, alle propaggini del Massiccio del Gran Sasso.
Fino al XIX secolo, il nome del paese era Bacucco, che secondo alcuni studiosi deriverebbe da Bacuccum, cioè dal Dio Bacco, mentre secondo altri deriverebbe dalla parola abruzzese bacùcche, che significa capanna di paglia e argilla oppure riparo di frasche ..Il nome di Bacucco fu cambiato in Arsita con il Regio Decreto del Re Vittorio Emanuele III del 21.12.1905, in seguito alla Relazione del 3.9.1905 del Consiglio Provinciale di Teramo, su richiesta degli abitanti che erano dileggiati da quelli degli altri paesi in quanto la parola “bacucco” nell’accezione comune abruzzese significa “vecchio imbecille”.
Il nome Arsita, che deriva da arsus-arsetum (luogo arso o bruciato, probabilmente perchè carente di acqua) compare in alcuni antichi documenti, a partire XI secolo, relativo ad un Castello ubicato in una località vicina a Bacucco. Infatti, mentre il Castello di Bacucco era ubicato nella parte più alta della collinetta, dove sorge il paese, il Castello di Arsita si trovava in località Cima della Rocca (923 metri s.l.m.), sotto la quale si trovava la Chiesa di S. Giovanni, sull’omonimo Colle di S. Giovanni (729 metri s.l.m.), dove vi era un tempio italico dei Vestini.
Successivamente, il Castello di Arsita è scomparso, ma il nome è rimasto al toponimo.
Infatti, nella descrizione della zona fatta nel 1787 per ordine del Re di Napoli e nel Necrologio Atriano, redatto da Vincenzo Bindi e pubblicato su Monumenti Archeologici, si parla di Berardus Raineij Arsete e di Reynerij Arsete.
La zona è abitata sicuramente dal I° Millennio a. C.: NEl periodo italico, Bacucco fa parte della Vestinia , separata dal fiume Fino dal territorio dei Sabini Adriatici (l'Ager Hadrianus). Al tempo dei Romani il Fino segna il confine tra la Regione (Regio) IV Sabina et Samnium e la Regione V Picenum. Successivamente, nel periodo longobardo, il fiume Fino segna il confine tra il Ducato di Spoleto ed il Ducato di Benevento .
Alla fine dell’Ottocento, sono state rinvenute delle tombe in cui c’erano fibule di bronzo, risalenti all’VIII sec. a.C. , ed ornamenti personali risalenti al VI sec. a.C.. Inoltre, è stata rinvenuta un’arula in terracotta, del II sec. a.C., che raffigura un combattimento tra un greco ed una amazzone. Infine, è stata scoperta una necropoli del periodo romano- augusteo, con tombe alla cappuccina, contenenti urne cinerarie del periodo romano e corredi composti da lucerne, unguentari a forma di bottiglietta in ceramica ed in vetro. Sono stati anche trovati resti di edifici di vario tipo, con pavimentazioni, condotte idrauliche di piombo, statuine votive di bronzo e monete romane...Da visitare
Chiesa di S. Maria di Aragona, ad un paio di KM dall’abitato, sulla strada che porta a Farindola ed a Penne, da cui si gode un bellissimo panorama su Arsita. E’ stata costruita nel XV secolo, con mura in pietre e laterizi legati con poca malta. Sulla facciata, preceduta da un portico del XVII secolo, si aprono due piccole finestre, ai lati dell’ingresso. L’interno, a navata unica, ha la copertura a capriate, con mattoni decorati con un rombo rosso. L’arco Trionfale è gotico. Sul pavimento, una lastra di pietra con una croce, indica l’antico cimitero con l’ossario. Sulla parete di destra, ci sono tracce di un affresco, probabilmente del XV secolo, che raffigura una figura femminile velata , leggermente china, che ha una mano sul ventre e l’altra sul seno...
Fino al XIX secolo, il nome del paese era Bacucco, che secondo alcuni studiosi deriverebbe da Bacuccum, cioè dal Dio Bacco, mentre secondo altri deriverebbe dalla parola abruzzese bacùcche, che significa capanna di paglia e argilla oppure riparo di frasche ..Il nome di Bacucco fu cambiato in Arsita con il Regio Decreto del Re Vittorio Emanuele III del 21.12.1905, in seguito alla Relazione del 3.9.1905 del Consiglio Provinciale di Teramo, su richiesta degli abitanti che erano dileggiati da quelli degli altri paesi in quanto la parola “bacucco” nell’accezione comune abruzzese significa “vecchio imbecille”.
Il nome Arsita, che deriva da arsus-arsetum (luogo arso o bruciato, probabilmente perchè carente di acqua) compare in alcuni antichi documenti, a partire XI secolo, relativo ad un Castello ubicato in una località vicina a Bacucco. Infatti, mentre il Castello di Bacucco era ubicato nella parte più alta della collinetta, dove sorge il paese, il Castello di Arsita si trovava in località Cima della Rocca (923 metri s.l.m.), sotto la quale si trovava la Chiesa di S. Giovanni, sull’omonimo Colle di S. Giovanni (729 metri s.l.m.), dove vi era un tempio italico dei Vestini.
Successivamente, il Castello di Arsita è scomparso, ma il nome è rimasto al toponimo.
Infatti, nella descrizione della zona fatta nel 1787 per ordine del Re di Napoli e nel Necrologio Atriano, redatto da Vincenzo Bindi e pubblicato su Monumenti Archeologici, si parla di Berardus Raineij Arsete e di Reynerij Arsete.
La zona è abitata sicuramente dal I° Millennio a. C.: NEl periodo italico, Bacucco fa parte della Vestinia , separata dal fiume Fino dal territorio dei Sabini Adriatici (l'Ager Hadrianus). Al tempo dei Romani il Fino segna il confine tra la Regione (Regio) IV Sabina et Samnium e la Regione V Picenum. Successivamente, nel periodo longobardo, il fiume Fino segna il confine tra il Ducato di Spoleto ed il Ducato di Benevento .
Alla fine dell’Ottocento, sono state rinvenute delle tombe in cui c’erano fibule di bronzo, risalenti all’VIII sec. a.C. , ed ornamenti personali risalenti al VI sec. a.C.. Inoltre, è stata rinvenuta un’arula in terracotta, del II sec. a.C., che raffigura un combattimento tra un greco ed una amazzone. Infine, è stata scoperta una necropoli del periodo romano- augusteo, con tombe alla cappuccina, contenenti urne cinerarie del periodo romano e corredi composti da lucerne, unguentari a forma di bottiglietta in ceramica ed in vetro. Sono stati anche trovati resti di edifici di vario tipo, con pavimentazioni, condotte idrauliche di piombo, statuine votive di bronzo e monete romane...Da visitare
Chiesa di S. Maria di Aragona, ad un paio di KM dall’abitato, sulla strada che porta a Farindola ed a Penne, da cui si gode un bellissimo panorama su Arsita. E’ stata costruita nel XV secolo, con mura in pietre e laterizi legati con poca malta. Sulla facciata, preceduta da un portico del XVII secolo, si aprono due piccole finestre, ai lati dell’ingresso. L’interno, a navata unica, ha la copertura a capriate, con mattoni decorati con un rombo rosso. L’arco Trionfale è gotico. Sul pavimento, una lastra di pietra con una croce, indica l’antico cimitero con l’ossario. Sulla parete di destra, ci sono tracce di un affresco, probabilmente del XV secolo, che raffigura una figura femminile velata , leggermente china, che ha una mano sul ventre e l’altra sul seno...
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