martedì 19 marzo 2019

La terra del fuoco sotterraneo e vulcanico

Dipinto di Jacob Philipp Hackert realizzato nel 1794, esposto presso la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera, in cui viene raffigurato il Lago d’Averno presso il promontorio tra Cuma e Pozzuoli. Il lago sorge all’interno del cratere di un vulcano estinto e sulle sue sponde, un tempo estremamente ricche di vegetazione, si trovavano boschi sacri alla dea Ecate. Le esalazioni che provenivano dalle acque erano considerate, dagli antichi, fatali per gli uccelli che si avvicinavano al lago e pare che il nome del luogo indicasse proprio la mancanza di tale fauna: dal greco Aornos “privo di uccelli”. Le caratteristiche fisiche del paesaggio determinarono la sua fama come luogo di passaggio verso il mondo infero. Nelle sue vicinanze si apriva infatti la caverna della Sibilla di Cuma, attraverso la quale Enea scese nel mondo dei morti.
La profetessa era considerata ministra di Ecate-Diana che assumeva l’appellativo di Trivia, poiché veniva venerata agli incroci delle strade (ancora nel Medioevo vengono riportate testimonianze di processioni di morti che potevano incontrare presso gli incroci, luoghi privilegiati di interazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti).

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