Dipinto
di Jacob Philipp Hackert realizzato nel 1794, esposto presso la Neue
Pinakothek di Monaco di Baviera, in cui viene raffigurato il Lago
d’Averno presso il promontorio tra Cuma e Pozzuoli. Il lago sorge
all’interno del cratere di un vulcano estinto e sulle sue sponde, un
tempo estremamente ricche di vegetazione, si trovavano boschi sacri alla
dea Ecate. Le esalazioni che provenivano dalle acque erano considerate,
dagli antichi, fatali per gli uccelli che si avvicinavano
al lago e pare che il nome del luogo indicasse proprio la mancanza di
tale fauna: dal greco Aornos “privo di uccelli”. Le caratteristiche
fisiche del paesaggio determinarono la sua fama come luogo di passaggio
verso il mondo infero. Nelle sue vicinanze si apriva infatti la caverna
della Sibilla di Cuma, attraverso la quale Enea scese nel mondo dei
morti.
La profetessa era considerata ministra di Ecate-Diana che assumeva l’appellativo di Trivia, poiché veniva venerata agli incroci delle strade (ancora nel Medioevo vengono riportate testimonianze di processioni di morti che potevano incontrare presso gli incroci, luoghi privilegiati di interazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti).
La profetessa era considerata ministra di Ecate-Diana che assumeva l’appellativo di Trivia, poiché veniva venerata agli incroci delle strade (ancora nel Medioevo vengono riportate testimonianze di processioni di morti che potevano incontrare presso gli incroci, luoghi privilegiati di interazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti).
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