Articolo di Mario Pozzi
"ERETICO e CORSARO"
Eppure, Chiesa,
ero venuto a te.
Pasolini e la chiesa cattolica
Da scritti corsari
...ardente, come se
il mistero contadino, quieto
e sordo nell’estate del quarantatre,
tra il borgo, le viti e il greto
del Tagliamento, fosse al centro
della terra e del cielo;
e lì, gola, cuore e ventre
squarciati sul lontano sentiero
delle Fonde, consumavo le ore
del più bel tempo umano, l’intero
mio giorno di gioventù, in amori
la cui dolcezza ancora mi fa piangere...
Pasolini
: la chiesa “la chiesa intesa come Chiesa cattolica” non può che essere
reazionaria dalla parte del potere. Non può che accettare le regole
autoritarie e convenzionali della convivenza.
Ma questo è
dettato dalla sua storia, per la sua sopravvivenza si è adattata ad
ogni trasformazione di ogni potere della società che cambiava ma si
adattava nei canoni clericali. E ora si sta adattando a quella
totalmente omologante della globalizzazione abbandonando quei canoni che
non fanno più parte della sua storia . Ma in questo suo adattamento
sopravvivrà all’anima digitale dove tutti i suoi antichi valori, ora
disvalori vanno scemando in un unico limbo quello del nulla umano?
Casa è la Chiesa senza il misticismo? E il valore del trascendentale “chiesa medievale”.
Già
il poeta frate Francescano David Maria Turoldo ultimo mistico prima
della globalizzazione.“ Ho scritto e rappresentato per lui la mia opera
teatrale “Sillabe divine” Mario Pozzi, espresse i suoi dissensi sia con
la Chiesa che rappresentava e il modo che il potere della Chiesa
differiva dal suo Cristianesimo che era per gli umili, per gli ultimi e
per i diseredati non solo nei canoni della dottrina, ma come esempio di
vita quello Francescano, lo spogliarsi dei suoi beni – Pasolini
“Scritti corsari” – E’ proprio detto che la Chiesa debba coincidere con
il Vaticano – il Papa andasse a sistemarsi in clergyman, coi suoi
collaboratori in qualche scantinato di Tormarancio o del Tuscolano, non
lontano dalle catacombe di San Damiano o Santa Priscilla – la chiesa
cesserebbe di essere chiesa.
La chiesa
clericale era la chiesa d’un universo contadino, il quale ha tolto al
Cristianesimo il suo momento originale rispetto a tutte le altre
religioni, cioè Cristo. E in questo mondo contadino fuori dal tempo
reale e dalla storia dove vivevano gli Dei agricoli simili a Cristo era
il tempo “sacro” o “liturgico” di cui valeva la ciclicità dell’eterno.
Il tempo della loro nascita, della loro azione, della loro morte, della
loro discesa agli inferi e della loro resurrezione, era un tempo
paradigmatico, a cui periodicamente il tempo della vita, ritualizzando,
si modellava.
Ciò che
intende Pasolini era che Cristo nei duemila anni di storia contadina
aveva sostituito la figura dei suoi Dei rurali in quella del Cristo
riferendosi ai suoi modelli mitici, facendone un divenire assiologico
dove si ripetevano ciclicamente le sue culture.
Nell’escatologia
della chiesa cattolica distante dalla cultura millenaria del mondo
contadino o rurale accettava essendo Chiesa dominante questo equivoco.
Pasolini “Ma la chiesa che era la chiesa ufficiale dominante ha sempre
accettato l’equivoco: essa non poteva esistere infatti al di là delle
masse contadine”.
Il
consumismo e la proliferazione delle industrie terziarie ha distrutto in
Italia il mondo campestre e sta distruggendolo in tutto il mondo e la
figura del vecchio prete dagli scarponi e il talare nero sdrucito si è
vanificato, diventando preti di città, cioè, preti di massa “puro
folclore”.
E in questa
Chiesa del folclore che non può esistere senza le masse dei nuovi
poveri o disperati che la globalizzazione a creato togliendogli pure i
loro Dei, il loro modo arcaico di vivere ed è per questo che odia
l’uguaglianza sociale – “Il Comunismo e le sue ideologie”.
Il perdono o
vanificazione dell’atto, ho rinnegamento del quinto comandamento “non
uccidere”. Questo comandamento sostiene un assoluto divieto che
contemporaneamente afferma il diritto di ogni uomo alla vita: sin dal
primo istante del concepimento fino alla morte naturale … Infatti in
ambito teologico, vita è un dono che ci è stato dato da Dio e che solo
lui può toglierlo.
Scritti
corsari – Pasolini e l’aborto. “Lo considero un omicidio legalizzato”.
Io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque
materne: so che là ero esistente. Omicidio che non può essere perdonato,
ora il Papa adeguandosi alla globalizzazione rinnega i principi etici,
morali e universali del quinto comandamento perdonando la donna che
commette l’omicidio e rinnegando lo stesso principio della vita, il
diritto di una persona indifesa alla sua esistenza.
Scriverà in
una sua poesia David Maria Turoldo della donna “ Donna, forma estrema
del sogno, anima del mondo, tu sei il grido della creazione”. Pasolini
scriverà “ il mio amore è per la donna infante e madre”. Un frate e un
omosessuale esprimeranno in questi versi il più alto concetto che si
possa avere per la figura umana femminile. Papa Luciani: Dio è più madre
che padre.
Pasolini
“scritti corsari” sono contro l’aborto definendolo un omicidio
legalizzato che avvilisce solo la donna. E interrompe quel ciclo umano
che si era rinnovato dalla nascita dell’uomo, fino al mondo consumistico
che favoriva il coito, non più come atto della creazione, ma solo come
mercificazione per avvallare il consumo delle merci, rendendo merce
l’atto sessuale. E non più amore fra due individui di sesso diverso che
procreano per il piacere della creazione. E sentire un Papa che perdona
la donna per che abortisce il figlio. “Mi chiedo se sua madre avrebbe
abortito lui, che penserebbe della madre?”
Pasolini “la chiesa è lo spietato cuore dello stato”.
Accademico Mario Pozzi
anno domini 2019
Curatore, Bruno Esposito
Collaboratori:
Carlo Picca
Mario Pozzi
Carlo Picca
Mario Pozzi
Alessandro Barbato
Maria Vittoria Chiarelli
Simona Zecchi
Nessun commento:
Posta un commento