Tra
i vari miti della Creazione uno, assai affascinante, risale agli
antichi Pelasgi. Esso parla di Eurinome, la Creatrice, che nacque nuda
dal Caos e, dal momento che non vi era alcunché di solido per poggiarvi i
piedi, divise il mare dal cielo ed utilizzò le onde come base per la
sua danza. Il suo cammino danzante la portò a sud e, sentendo il vento
alle sue spalle, comprese che vi era qualcosa di nuovo e di distinto.
Qualcosa da utilizzare per la Creazione: si voltò
all’improvviso ed afferrato il Vento del Nord (Borea) lo sfregò tra le
mani, facendo apparire un grande serpente, Ofione. La danza di Eurinome,
che ella utilizzava per scaldarsi, acquistò un ritmo sempre più intenso
e selvaggio, tanto da eccitare il serpente che, avvolgendo la dea tra
le sue spire, si unì a lei. La dea, rimasta incinta, volò sul mare,
prese l’aspetto di una colomba e depose un uovo, l’Uovo Universale.
Attorno ad esso Ofione, per ordine di Eurinome, si avvolse sette volte e
restò avvinto finché esso non si dischiuse, facendo uscire tute le cose
esistenti.
Dunque una danza alle origini della Creazione, una danza
di Donna e di Dea. Danza che ancora continua, assumendo sempre nuove
figure. E gli orrori cui noi spesso assistiamo sono dovuto
all’inserimento di distorte armonie, così come, per rifarci ad altri
miti, inventati, creati o ritrovati, di più recente e grande successo,
nel Grande Tema di Ilúvatar si introdusse la variazione di Melkor.
giovedì 13 dicembre 2018
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