La Mole Adriana è il mausoleo fatto costruire da uno dei Principi più conosciuti e apprezzati della storia romana. In realtà, a differenza di quanto si possa credere, Adriano era tutt'altro che apprezzato dai suoi contemporanei. Era un uomo di immensa cultura ma molto schivo, si fece costruire una villa fuori Roma, a Tivoli, che non era in sfarzo e magnificenza minore al colossale palazzo di Nerone. In questo luogo suggestivo e incantevole egli si isolava dalla città e dal resto del mondo, immergendosi in un sogno tutto suo circondato dai luoghi che più amava, perfettamente riprodotti nella sua tenuta. Questo isolamento contribuì solamente ad alimentare il clima di diffidenza e di sospetto da parte dei cittadini, ma Adriano non se ne curava.
Quasi per sfida fece costruire, con lo sguardo rivolto a Roma, un immensa tomba che grazie ai suoi 21 metri di altezza era la più grande del mondo romano (superiore a quella di Augusto), seconda solo al mausoleo di Alicarnasso, la nota meraviglia dell'antichità. Tuttavia il trasferimento delle sue "immortali" spoglie fu tutt'altro che semplice, infatti il Popolo romano aveva bloccato la salma del defunto imperatore fuori dalla città, impedendo al corteo di raggiungere il mausoleo. Solo l'intervento persuasivo dell'amato Marco Annio Vero, futuro Marco Aurelio, riuscì a quietare gli animi permettendo la sepoltura del detestato Adriano.
Oggi la Mole Adriana è conosciuta come Castel Sant'Angelo, convertita in fortezza militare già nel V secolo e perfezionata nel corso del tempo fino a diventare un baluardo inespugnabile che salvò la città in numerose occasioni. Un altra colossale opera innalzata a glorificare la superbia personale venne trasformata in una struttura per il vantaggio di tutta la collettività.
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