Apollonio
di Tiana fu una figura fascinosa e ambigua del Terzo secolo, a cavallo
fra filosofia e magia, oltre che una possibile alternativa pagana alla
immagine salvifica del Cristo. Apollonio di Tiana, figura ritenuta dai
pagani superiore a Gesù e dai cristiani un pericoloso anticristo,
diventato padre di tutte le tendenze esoteriche moderne. Celebrato da
Pound nei Cantos e prima da Flaubert, considerato e ripreso da Erasmo da
Rotterdam e Jean Bodin...Apollonio è per molti l'alter
Christus, l'anticristo dei pagani, esponente del movimento
neopitagorico, espressione della sete d'irrazionale dell'età
ellenistica. I sogni per l'antichità, a partire da Omero, sono realtà
oggettiva. Il mondo greco-romano, si era posto da sempre in bilico tra
realtà e metafisica, Apollonio torna su questa linea ed è l'artefice di
quel neomisticismo che, importato da Oriente, in epoca di crisi troverà
terreno agevole. «Rinasce il pitagorismo», scrive Miska Ruggeri, «come
culto e modo di vivere, basato sull'io magico separabile, sul mondo
quale luogo tenebroso e sulla necessità di una catarsi, con contorno di
idee derivate dalla religione astrale, da Platone, dall'occultismo di
Bolo»...
giovedì 20 dicembre 2018
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