martedì 18 dicembre 2018

Il dio delle porte del cielo e degli inferi....Patrus Patrato

Il dio dal doppio volto simboleggia il principio di permanenza per il quale il passato e l'avvenire formano una cosa sola. Questo UNO non e' stabile se non nell ' instabilita' dei mutamenti perpetui, cui presiede la mezzaluna formatrice. Tutto si conserva soltanto modificandosi incessantemente. Le cose nascono e rinascono ad ogni istante:la creazione e' continua, eterna, incessante. L'iniziato si distingue perche' si associa alla Grande Opera in piena coscienza, e sa che cio' che fa quando lavora all'esecuzione del piano dell'Architetto immutabile. I popoli nordici non si accontentano di un Giano bifronte, che guarda davanti e dietro di se'. Essi hanno raffigurato la loro trinita' con un triangolo girevole composto da tre volti. In realta', il loro pentacolo e' quello dell'Intelligenza che vede triplicemente, distinguendo l'"agente", " l'atto" al quale si dedica e " L'azione" che compie. L'agente e' tale solo perche' agisce, e non potrebbe agire senza che vi sia azione; ma la distinzione e' soggettiva, poiche' egli ha in realta' la tri-unita'. I termini del ternario possono essere visti separatamente per comodita' di analisi verbale, ma ognuno di essi e' nulla senza gli altri due. Creatore che crea e creazione creata sono tutt'uno con l'attivita' creatrice necessariamente permanente. Questa fu la teologia dei Druidi, che sulla triade si trasmettevano concezioni piu' approfondite di quelle del dogmatismo dei nostri seminari contemporanei. CIT.

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