sabato 8 febbraio 2020

Un dio nordico, burlone e ingannatore

Ritratto del dio nordico, famoso per i suoi inganni, legato per punizione alle rocce come il Prometeo dei Greci….
Oramai alle soglie della fine del periodo aureo della cultura islandese, nel XIII secolo, un erudito dell’isola dei ghiacci, Snorri Sturluson, pensa che sia giunto il tempo di salvare la memoria del passato pagano. Scrive un’opera, Edda , per gli studiosi Edda in prosa . È una sorta di manuale per decodificare metri poetici, ma anche un’esemplificazione di miti e metafore che fanno riferimento a un patrimonio culturale la cui conoscenza, alla metà del secolo XIII, stava tramontando. l’ Edda di Snorri è diventata la guida per poter decifrare una cultura immensa, sepolta dal tempo….Qui troviamo raccolti i racconti mitologici con protagoniste le divinità nordiche, fra cui Loki. Ad esempio, Hár, nome con cui si cela Odino, spiega al suo interlocutore chi è Loki: un dio che infama, ordisce inganni, vergogna di dèi e uomini; forte, bello, ma di carattere malvagio, incostante, astuto e ingannatore; mette in difficoltà gli altri dèi, però sa anche trarli d’impiccio.
Loki appartiene al Pantheon nordico sin da tempi remoti; radici profonde, in correlazione anche coi suoi natali: è figlio di un gigante, di una stirpe ctonia e malvagia, con cui egli si allea alla fine dei tempi partecipando allo scontro insieme ai giganti e a tutti gli esseri demoniaci contro gli dei. Morirà, Loki, nello scontro finale, nella lotta con il dio Heimdallr, il guardiano dell’ordine cosmico...

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