La Chiesa di Santa Maria della Mucciatella, Puianello di Quattro Castella (RE)
Spostandoci ancora verso sud ovest seguendo le antiche strade che i pellegrini percorrevano per superare gli Appennini e ricongiungersi con la Via Francigena troviamo La Corte di Mucciatella, considerato l'insediamento più antico dei Templari in territorio reggiano e uno dei più antichi d'Italia poiché già nel 1144, da un documento antico, risulta che vi fosse precettore fra' Guglielmo della Milizia del Tempio. Da questa posizione oltre a dominare il corso del Crostolo, torrente che affluisce nel fiume Po, si potevano dominare le vie dei pellegrini che andavano in Toscana e i territori fino alle Tempie. Sotto la Mucciatella si trova un luogo chiamato "Cà Matta", che potrebbe stare per "casa matta" un acquartieramento fortificato fatto dai Templari. Inoltre nella chiesa plebana della Corte vi era una teca reliquiaria a titolo S. Maria Maddalena. Si narra che nella chiesa reggiana di S. Pietro e Prospero fosse custodito un piede della Maddalena rubato da un certo Martino o Marino, monaco di S. Massimino.
E proprio dalla Mucciatella proviene il prezioso manoscritto "Missale Vetus ad usum Templariorum", l'unico Evangelario Templare arrivato ai giorni nostri e custodito oggi presso il Duomo di Modena. Fra le altre cose che possiamo trovare in esso, vi è una cosa curiosa ma sicuramente non casuale: nella miniatura in cui è riprodotto Cristo crocifisso sulla croce non vi è la scritta INRI!
Anche i Templari reggiani subirono la fine dei loro confratelli nel resto d'Europa e vennero catturati, messi sotto processo e torturati. Il 24 agosto 1309, a seguito dello scioglimento dell'Ordine Templare, tutti i beni di questi passeranno ai Cavalieri Gerosolomitani i quali arriveranno così ad avere il controllo completo della Via Emilia nel tratto reggiano.
L'insediamento templare in territorio reggiano era diventato nei secoli molto rilevante. I Cavalieri arrivarono a possedere vaste estensioni di terra nei dintorni della città e in provincia oltre a controllare le vie di passaggio dei pellegrini e la Via Emilia.
Interessante il culto che avevano in particolare per S. Maria Maddalena, a cui avevano dedicato chiese e oratori e di cui custodivano una preziosa reliquia, molto probabilmente un piede della santa.
Oggi, nonostante la "damnatio memoriae" che ha colpito l'Ordine, rimangono ancora alcune tracce della loro importante presenza in territorio reggiano, in particolare esiste ancora una via a loro dedicata, Via dei Templari, nel luogo dove possedevano alcuni terreni a ridosso della città, oltre alla Chiesa di S. Stefano dove l'occhio attento riesce a vedere ancora alcuni segni lasciati dai monaci-cavalieri.
Spostandoci ancora verso sud ovest seguendo le antiche strade che i pellegrini percorrevano per superare gli Appennini e ricongiungersi con la Via Francigena troviamo La Corte di Mucciatella, considerato l'insediamento più antico dei Templari in territorio reggiano e uno dei più antichi d'Italia poiché già nel 1144, da un documento antico, risulta che vi fosse precettore fra' Guglielmo della Milizia del Tempio. Da questa posizione oltre a dominare il corso del Crostolo, torrente che affluisce nel fiume Po, si potevano dominare le vie dei pellegrini che andavano in Toscana e i territori fino alle Tempie. Sotto la Mucciatella si trova un luogo chiamato "Cà Matta", che potrebbe stare per "casa matta" un acquartieramento fortificato fatto dai Templari. Inoltre nella chiesa plebana della Corte vi era una teca reliquiaria a titolo S. Maria Maddalena. Si narra che nella chiesa reggiana di S. Pietro e Prospero fosse custodito un piede della Maddalena rubato da un certo Martino o Marino, monaco di S. Massimino.
E proprio dalla Mucciatella proviene il prezioso manoscritto "Missale Vetus ad usum Templariorum", l'unico Evangelario Templare arrivato ai giorni nostri e custodito oggi presso il Duomo di Modena. Fra le altre cose che possiamo trovare in esso, vi è una cosa curiosa ma sicuramente non casuale: nella miniatura in cui è riprodotto Cristo crocifisso sulla croce non vi è la scritta INRI!
Anche i Templari reggiani subirono la fine dei loro confratelli nel resto d'Europa e vennero catturati, messi sotto processo e torturati. Il 24 agosto 1309, a seguito dello scioglimento dell'Ordine Templare, tutti i beni di questi passeranno ai Cavalieri Gerosolomitani i quali arriveranno così ad avere il controllo completo della Via Emilia nel tratto reggiano.
L'insediamento templare in territorio reggiano era diventato nei secoli molto rilevante. I Cavalieri arrivarono a possedere vaste estensioni di terra nei dintorni della città e in provincia oltre a controllare le vie di passaggio dei pellegrini e la Via Emilia.
Interessante il culto che avevano in particolare per S. Maria Maddalena, a cui avevano dedicato chiese e oratori e di cui custodivano una preziosa reliquia, molto probabilmente un piede della santa.
Oggi, nonostante la "damnatio memoriae" che ha colpito l'Ordine, rimangono ancora alcune tracce della loro importante presenza in territorio reggiano, in particolare esiste ancora una via a loro dedicata, Via dei Templari, nel luogo dove possedevano alcuni terreni a ridosso della città, oltre alla Chiesa di S. Stefano dove l'occhio attento riesce a vedere ancora alcuni segni lasciati dai monaci-cavalieri.
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