Ipogeo dei Volumni, Perugia
Nell’Ipogeo dei Volumni, la tomba sotterranea etrusca di Ponte San Giovanni, frazione a cinque chilometri da Perugia, sono disseminate varie teste di Medusa, la creatura infernale dallo sguardo pietrificante che fu decapitata da Perseo, il quale, ne utilizzò poi la testa come una terribile arma per neutralizzare i nemici.
In questo splendido Ipogeo, scoperto casualmente nel 1840 e risalente con una certa probabilità al III secolo a.C., le teste di Medusa si trovano ovunque: scolpite sui tetti di alcuni dei dieci ambienti che lo compongono e su molte delle urne cinerarie che lo popolano.
Negli oggetti d’arte della cultura etrusco-italica, la mostruosa Gorgone mitologica dai velenosi e serpentini capelli si trova spesso come elemento decorativo di metope, frontoni, antefisse di tetti, vasi, scudi e armature. Da mostro mortifero a figura apotropaica che tiene lontano il male: una trasformazione “classica”, secondo l’idea “omeopatica” che l’orrido è scacciato solo dall’orrido.
La tomba è raggiungibile attraverso un corridoio a gradini (dromos) che scende alcuni metri sotto la superficie; al termine di esso, si trova la porta d'ingresso ipogea. Oltre la porta si apre un ampio vestibolo, da cui si può accedere a quattro piccole camere laterali e a tre camere centrali, più grandi: una di queste conteneva le urne principali con i resti dei capifamiglia. Il soffitto dell'ipogeo è a forma
Nell’Ipogeo dei Volumni, la tomba sotterranea etrusca di Ponte San Giovanni, frazione a cinque chilometri da Perugia, sono disseminate varie teste di Medusa, la creatura infernale dallo sguardo pietrificante che fu decapitata da Perseo, il quale, ne utilizzò poi la testa come una terribile arma per neutralizzare i nemici.
In questo splendido Ipogeo, scoperto casualmente nel 1840 e risalente con una certa probabilità al III secolo a.C., le teste di Medusa si trovano ovunque: scolpite sui tetti di alcuni dei dieci ambienti che lo compongono e su molte delle urne cinerarie che lo popolano.
Negli oggetti d’arte della cultura etrusco-italica, la mostruosa Gorgone mitologica dai velenosi e serpentini capelli si trova spesso come elemento decorativo di metope, frontoni, antefisse di tetti, vasi, scudi e armature. Da mostro mortifero a figura apotropaica che tiene lontano il male: una trasformazione “classica”, secondo l’idea “omeopatica” che l’orrido è scacciato solo dall’orrido.
La tomba è raggiungibile attraverso un corridoio a gradini (dromos) che scende alcuni metri sotto la superficie; al termine di esso, si trova la porta d'ingresso ipogea. Oltre la porta si apre un ampio vestibolo, da cui si può accedere a quattro piccole camere laterali e a tre camere centrali, più grandi: una di queste conteneva le urne principali con i resti dei capifamiglia. Il soffitto dell'ipogeo è a forma
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