I trentasei decani egizi sono le divinità governatrici delle singole sfere planetarie.
I paranatellonta corrispondono alle trecentosessanta costellazioni extrazodiacali (una per ogni grado dell’orbita solare} che sorgono e tramontano a nord e a sud dell’eclittica accompagnando la levata eliaca dei singoli segni..
I decani sono trentasei divinità astrali che presiedono al destino di ogni cosa trasportando nel cielo i sette pianeti e vegliando sul mondo sublunare tramite i demoni. Nell’antico Egitto venivano rappresentati con un aspetto grottesco e mostruoso, essendo formati dall’unione della figura umana con teste di animali fantastici. In età ellenistica fu Teucro Babilonese a introdurre nel mondo greco la suddivisione dello zodiaco basata sui decani, mentre spetta ad Albumasar la trasmissione di questa scansione all’Occidente medievale latino. Oltre che sulla tavola trovata a Dendera in età napoleonica, i decani sono raffigurati sul cosiddetto Planisfero Bianchini, un disco scolpito a bassorilievo risalente all’epoca romana, sul quale sono tracciati i principali simboli astrali conosciuti nell’antichità: il dodekaoros (ciclo delle dodici doppie ore giornaliere), i mesi, un ciclo di dodici anni, i segni dello zodiaco, i pianeti e i venti.
I paranatellonta determinano, invece, il destino degli uomini e la qualità della loro vita e della loro morte, a seconda dell’aspetto che assumono sorgendo e tramontando sull’orizzonte celeste al momento della nascita dell’individuo. Essi occupano tutti i trecentosessanta gradi dell’eclittica (l’orbita apparente del sole) in modo che a ogni segno zodiacale corrispondano trenta paranatellonta ciascuno. Dopo quasi un millennio di oblio, questi asterismi furono reintrodotti da Pietro d’Abano nell’Astrolabium planum, fonte di ispirazione di numerose opere pittoriche del Rinascimento…..
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