Her,
o, nella forma latina, Horus (Horo in greco) significa esattamente la
‘faccia’; Horus è la faccia, l’apparenza sensibile di Ra invisibile,
realizzata dall’Opera o genesi cosmica.
Egli è, fin dall’origine, tenuto prigioniero (vale a dire trattenuto
sulla terra) da suo fratello Seth; egli è la Luce divina, portata da
tutto ciò che è divenuto sensibile attraverso Toum, la prima terra
generata da Noun, il mondo arcangelico del cielo, attraverso l’atto
irrazionale che è il principio del Divenire, il famoso segreto. Tutti i
testi di tutti i tempi dicono, in una forma o nell’altra, esattamente la
stessa cosa. […] La fine di tutta la genesi, l’ultima realizzazione,
sarà l’unione in amicizia (e non più in inimicizia) di Seth ed Horus,
per diventare ciò che la Tavola di Smeraldo afferma: ‘… e la sua forza è
intera se essa viene convertita in terra … sarà la forza di ogni
forza.’ Tutto questo significa, come precisano i testi, che tutto deve
diventare un Fuoco vivente fisso, un Fuoco che nessun fuoco distruttore
può più soffocare, chiamando ‘Fuoco’ la potenza spirituale che dona la
vita ad ogni cosa come, semplicemente, il dolce tepore del fuoco comune
mantiene la vita. Questa unione finale degli opposti dall’origine, che
in ermetismo viene chiamata la ‘Pietra’, vale a dire la ‘cosa’ che serve
come fondamento per l’edificio dell’Universo: ecco, questo è il Re per
eccellenza, è il figlio di Ra che è come Ra, il figlio del Cielo in
generale. E’ dunque di questo Re unico, in cui sono unificate le due
corone – la bianco-argentea del Sud (Seth) e quella d’oro, rossa, del
Nord (Horus) – di cui si tratta in questi testi ‘ditirambici’ , e non
del Re umano che non è che il simbolo, l’immagine, il richiamo,
l’evocazione del Re divino reale, il vero Re per Grazia di Dio. Horus in
quanto apparenza – il colore di Ra – dev’essere, all’origine, salvato
dalla sua prigione corporale così come dev’esserlo l’anima del mortale
e, alla fine, egli sarà la specificazione divina dell’Essere perfetto.
Ritroviamo, quindi, Horus messo in relazione con tutte le fasi della
genesi fino all’uomo e poi dall’uomo fino alla resurrezione gloriosa.
Horus universale è in tutto ciò che vive. Il Verbo divino è in ogni
essere.
(Renè Schwaller de Lubicz)
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