sabato 22 giugno 2019

Non a caso il Sole è l'immagine adottata di Dio

"Su tutta la superficie della Terra, dal Polo Nord al Polo Sud, dai golfi ghiacciati dei paesi nordici fino ai piani torridi del sud dell’India, dall’America centrale alla Grecia ed alla Caldea, il Fuoco Solare era adorato quale simbolo del Potere Creatore divino, della Vita e dell’Amore. L’unione del Sole (l’elemento maschile) con la Terra e con l’Acqua (l’elemento femminile, materia), era celebrata nei templi dell’intero Universo.
Il Sole era il “Padre”; la Natura, l’eterna Vergine-Madre: Osiride ed Iside, Spirito-Materia, adorato sotto ciascuno dei suoi tre aspetti dai pagani e dai cristiani. Da qui, anche in Giappone, le Vergini vestite d’azzurro cosparso di stelle, in piedi sull’arco della luna crescente come simbolo della Natura femminile (nei suoi tre elementi: Aria, Acqua, Fuoco); il Fuoco, o il Sole maschile, la feconda annualmente con i suoi raggi radiosi (le “lingue di fuoco” dello Spirito Santo).
Ancora oggi Massoni e Cristiani santificano il Sabbath e lo chiamano il “Giorno del Signore”; eppure sanno bene che sia il "Sunday" che il "Sonntag" dell’Inghilterra e della Germania protestanti significano entrambi, esattamente come 2.000 anni fa, il "giorno del sole" (Sun-day). La parola “messa” viene dal latino "messis" - “raccolto” da dove il nome "Messia", “colui che fa maturare il raccolto”, cioè, “Cristo, il Sole”. Il Sole splende per tutti e così Dio esiste per tutti, senza intermediari."
(H.P. Blavatsky, Le Origini Del Rituale Nella Chiesa e Nella Massoneria)

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