Gli inquisitori di Verona presso San Fermo Maggiore
Questo giorno vuole passare un
cristianesimo sereno e colmo di buone intenzioni, ma bisogna fare i conti anche
con l’altra storia quella che si vuole dimenticare.
Probabilmente anche San Francesco si rivolterebbe nella
tomba apprendendo le malefatte dei francescani in Verona, che assolsero all'infame funzione di frati inquisitori.
A San Fermo e Rustico fu attiva per secoli l’inquisizione, l’istituzione
ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare e punire, mediante un
apposito tribunale i sostenitori o presunti tali, di teorie considerate
contrarie all’ortodossia cattolica. Per scoprire ed istruire un processo di
eresia, non si conducevano indagini bastava un solo testimone per incriminare
un individuo e mettere in moto la macchina dell’autoincriminazione coatta, dato
che con facilità si estorcendo confessioni non attraverso indagini accurate, ma
usando in maniera indiscriminata e diffusa la tortura portata alle estreme
conseguenze. Tutto fu organizzato dalla Santa Sede per mantenere il potere e il
controllo delle genti. Il colpevole era punito anche con la pena capitale, gli
eventuali suoi testi bruciati per salvaguardare la chiesa e la sua autorità .
A San Fermo Maggiore furono processati e condannati i 155 catari che l'11 novembre 1276 che rifugiatesi a Sirmione furono arrestati con una spedizione militare guidata dal capitano del popolo di Mantova e da Alberto della Scala, entrambi interessati ad ottenere favori papali, abbattendo quest’ultima roccaforte catara. Furono poi tutti portati a Verona, dove il 13 febbraio 1278 vennero arsi vivi in un immane rogo umano nell'Arena di Verona.
Una miriade di eretici passaro da questo tribunale con sofferenze fisiche e morali inimmaginabili. Ricordiamoci anche dei luogo dove venivano elargite immani sofferenze a coloro che non erano in linea con il pensiero teologico dominante!
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