sabato 23 febbraio 2019

La Navicella di Iside, ecco forse uno dei primi "carri navali" come ex voto, che riproduce i carri navali presenti nelle processioni primaveril-carrnevalesche dedicate alla Grande Mater egizia!

Santa Maria in Domnica, Rione Celio..
È conosciuta per lo più come chiesa della Navicella per via della piccola nave di marmo presente nella fontana posizionata proprio davanti al portico, mentre il termine Domnica molto probabilmente deriva dai praedia dominica, aree di pertinenza imperiale sul cui territorio venne edificata la chiesa. Una leggenda racconta che la Navicella, una piccola galera romana ritrovata nei pressi del Colosseo, sarebbe un ex voto che alcuni marinai sc
ampati ad un naufragio avrebbero offerto alla dea Iside, protettrice dei naviganti. Tanto leggendario questo racconto non dovrebbe essere, visto che quel luogo non era poi così “lontano” dal mare: per manovrare il velarium del Colosseo (la grande copertura che proteggeva gli spettatori dal sole), infatti, fu necessario distaccare lì alcuni marinai delle flotte militari di Ravenna e Capo Miseno. La loro caserma, chiamata Castra Peregrina, per il fatto che accoglieva i soldati delle province (peregrini e cioè forestieri), sorgeva nella zona oggi situata ad est della chiesa di Santo Stefano Rotondo, proprio dove fu ritrovata la Navicella originale...
La chiesa,fu costruita nel VII secolo sulle fondamenta della caserma Caelimontium, dove alloggiava la V coorte dei Vigiles ... Al periodo più antico della struttura, quello proto-cristiano, appartengono le 18 colonne antiche di granito grigio con ricchi capitelli corinzi. Nel 820 la chiesa venne arricchita con vivaci mosaici tardo bizantini sull’arco trionfale e nell’abside grazie all’opera rinnovatrice di papa Pasquale I (817-824).
Il secondo importante restauro della chiesa si ebbe con l’elezione al soglio pontificio di Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, cardinale titolare proprio di S. Maria in Domnica, che divenne papa a soli 38 anni con il nome di Leone X (1513-1521). Quando fu eletto era appena diacono e per l’intronizzazione si dovette aspettare una decina di giorni: il tempo necessario ad ordinarlo presbitero e vescovo. Il suo pontificato raggiunse uno dei livelli più bassi della storia in termini d’immoralità, lussuria, corruzione. Per finanziare la costruzione della nuova Basilica Vaticana, speculò anche sulle indulgenze, introducendo il perdono globalizzato e variabile, favorendo così l’ascesa di uno dei monaci agostiniani più famosi del mondo: Martin Lutero..
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