30 novembre 1602- il Sant'Uffizio condanna al carcere perpetuo il frate domenicano TOMMASO CAMPANELLA
Nell'illusione di un rivolgimento già scritto nelle stelle, Campanella progetta di realizzazione in Calabria una città (repubblica) ideale, comunistica, ricorrendo anche all'aiuto dei Turchi: cominciò a predicare dai primi mesi del 1599, intessendo una fitta trama di contatti. Scoperto fu condannato dal Sant'Uffizio all'ergastolo.
Nell'illusione di un rivolgimento già scritto nelle stelle, Campanella progetta di realizzazione in Calabria una città (repubblica) ideale, comunistica, ricorrendo anche all'aiuto dei Turchi: cominciò a predicare dai primi mesi del 1599, intessendo una fitta trama di contatti. Scoperto fu condannato dal Sant'Uffizio all'ergastolo.
In carcere scrive La città del Sole (1602), felice e pacifica repubblica universale retta su principi di giustizia naturale.
Molto interessante il suo immanentismo: «Tanta sciocchezza è negare il senso alle cose perché non hanno occhi, né bocca, né orecchie, quanto è negare il moto al vento perché non ha gambe, e il mangiare al fuoco perché non ha denti, e il vedere a chi sta in campagna perché non ha finestre da cui affacciarsi e all'aquila perché non ha occhiali. La medesima sciocchezza indusse altri a credere che Dio abbia certo corpo e occhi e mani».
Molto interessante il suo immanentismo: «Tanta sciocchezza è negare il senso alle cose perché non hanno occhi, né bocca, né orecchie, quanto è negare il moto al vento perché non ha gambe, e il mangiare al fuoco perché non ha denti, e il vedere a chi sta in campagna perché non ha finestre da cui affacciarsi e all'aquila perché non ha occhiali. La medesima sciocchezza indusse altri a credere che Dio abbia certo corpo e occhi e mani».
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