lunedì 14 novembre 2016

l'inquietudine di una chiesa cristiana a Torino: La Grande Madre

                                       
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Mi sono trovato a passare più volte da Torino quest’anno, e il contatto con questa città ha permesso di far affiorare in me una curiosità verso aspetti misteriosi del sapere umano. Visitando alcuni luoghi ho ricevuto lo stimolo di informarmi, documentarmi, interpretare i simboli, colmare i vuoti.
Ho letto che Cagliostro e Nostradamus hanno vissuto a Torino, che cunicoli e gallerie sotterranee la attraversano, che è divisa in due da via Po ed è influenzata da Energie Positive e Negative, e che con Londra e Praga forma un triangolo esoterico molto potente.
Ho letto che grandi alchimisti hanno frequentato questi luoghi, che le sue origini si perdono lontanissime nel tempo e che potrebbero addirittura risalire al figlio di Iside, Peathon.
Un giorno di febbraio sono andato alla Gran Madre di Dio. Questo è quello che ho scoperto dopo essermi documentato.
Voluta dai Decurioni della città di Torino per celebrare il ritorno del re Vittorio Emanuele I nel 1814, dopo la sconfitta di Napoleone, la Gran Madre di Dio è una chiesa davvero fuori dal comune, ricordando a prima vista più un tempio greco-romano, che non un luogo di culto cristiano.
Già il nome è molto insolito: infatti solo altre due chiese cattoliche portano lo stesso appellativo, una a Roma, l’altra a Fidenza.
L’architetto è Ferdinando Bonsignore, che posa la prima pietra dell’opera nel 1818, per poi concluderla e inaugurarla nel 1831.
Rappresenta uno dei punti di massima energia positiva della Torino Esoterica, e attrae visitatori curiosi di decifrare il simbolismo nascosto tra le colonne, i bassorilievi, le statue e le iscrizioni in latino. Alcuni teorizzano sia presente, nella struttura della Gran Madre, un codice alchemico nascosto grazie al quale sarebbe addirittura possibile scoprire l’ubicazione del Sacro Graal.

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