mercoledì 10 aprile 2019

Sotto la Basilica Lateranense

CASTRA EQUITES PALAZZO LATERANI....
San Giovanni in Laterano
Una delle più antiche testimonianze sotto la basilica è la presenza di un caseggiato del I sec. d.c. della nobile e potente famiglia dei Laterani, di cui un esponente, Sesto Laterano, partecipò senza successo alla congiura dei Pisoni ordita contro Nerone, con la condanna a morte e la confisca dei beni da parte dell’imperatore. Successivamente i terreni con gli edifici furono restituiti ai Laterani da Settimio Severo, che vi aveva eretto nei pressi i Castra nova equitum singularium.
Quando l’imparatore Costantino sposò nel 307 la sua seconda moglie, Fausta, figlia dell’ex-imperatore Massimiano e sorella dell’usurpatore Massenzio, i terreni e i beni dei Laterani vennero in suo possesso. La residenza nota, a quell’epoca, con il nome di Domus Faustae, in quanto unica erede della famiglia, e Costantino ne dispose come proprietà personale quando vinse Massenzio alla battaglia di Ponte Milvio, nel 312.
Infatti, dopo la battaglia di Ponte Milvio, dove le truppe di Costantino sconfissero quelle di Massenzio, con cui il corpo della guardia imperale a cavallo si era schierato, la caserma venne rasa al suolo da Costantino, che dopo l’ Editto di Milano del 313 d.c., donò il terreno a papa Melchiade e vi fece erigere la prima basilica cristiana a Roma dedicandola al Salvatore nel 314-318 d.c. Era l’annuncio del trionfo del cristianesimo sui culti pagani. Da allora inizierà la sistematica distruzione di icone e templi pagani, o la riedificazione delle chiese sui templi usandone le colonne i marmi e le decorazioni. Un incommensurabile e preziosissimo patrimonio artistico andrà così distrutto per sempre.
Nell’edificazione della Basilica cristiana i muri della caserma, come anche le altre costruzioni, servirono sia come piano d’appoggio che come camera di contenimento entro la quale, attraverso una grande opera di riempimento, si riuscì a creare una sorta di piattaforma per la costruzione della chiesa.La zona del Laterano racchiude, oltre alle tracce visibili in superficie quali l’acquedotto neroniano, l’ obelisco di Thutmosis II, i resti di un edificio termale ed il battistero, anche quelle invisibili della Roma imperiale e cristiana sotto il piano stradale e sotto la basilica di S. Giovanni.
Infatti, a quasi 6 metri di profondità rispetto alla quota della pavimentazione della basilica, troviamo una serie di costruzioni addossate le une alle altre nel corso di 2 secoli, i cui resti sono stati usati dagli architetti costantiniani come base per le fondamenta della basilica paleocristiana….
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