martedì 16 aprile 2019

La chiesa di San Lorenzo de’ Speziali in Miranda a Roma



È il magnifico tempio di Antonino e Faustina. Bisogna venirci subito, appena arrivati a Roma, se sì vuol comprendere che cosa era un tempio antico. La via Sacra vi passava davanti. Dieci grandi colonne di cipollino alte quaranta piedi, tutte di un blocco.
Questa chiesa si chiama S.Lorenzo de’ Speziali in Miranda, e il suo nome contiene già una serie di informazioni su di essa. S.Lorenzo perché è dedicata a S.Lorenzo martire, del quale sono conservate qui alcune reliquie, degli Speziali perché Martino V nel 1430 affidò questo luogo per gli incontri di preghiera e crescita spirituale del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, Universitas Aromatariorum Urbis, la sede degli Speziali, i farmacisti.
Il tempio fu eretto nel 141 d.C., per onorare la moglie di Antonino Pio che era appena morta ed era stata divinizzata dal Senato. Venti anni dopo, morto anche l’imperatore, il tempio venne intitolato anche a lui. Sulla facciata vedremo una doppia trabeazione. Sulla più antica, quella inferiore, è scritto: DIVAE FAUSTINAE EX. S. C. (Senatus Consultus). Su quella più recente, posta sopra, è stata aggiunta l’iscrizione DIVO ANTONINO ET. Questo vuol dire che inizialmente il tempio fu dedicato solo a Faustina e solo venti anni dopo fu aggiunta la dedicazione ad Antonino Pio.La cella è costruita in opera quadrata di peperino; sui due lati maggiori corre un fregio marmoreo, con la rappresentazione di grifoni e motivi vegetali. In origine la cella era rivestita di marmo. Esternamente vedrete che il podio, l’alzata della cella prima delle colonne, è in tufo. Originariamente non era così. I buchi che ora vediamo servivano a fissare tramite delle grappe le lastre di marmo. I templi divennero spesso nel medioevo delle cave; in questo caso i marmi furono utilizzati per fornire il materiale necessario all’abbellimento della basilica lateranense.Probabilmente questo tempio fu trasformato in chiesa tra il VII e l’VIII secolo, anche se non abbiamo un’evidenza storica o archeologica che possa darci testimonianza certa di una data. Nel 1050 in un testo famosissimo, i Mirabilia Urbis, una guida per i pellegrini che venivano a Roma, si trova la prima menzione di questa chiesa..
I Mirabilia urbis è un libro pieno di informazioni, alcune però assolutamente fantastiche, che ci mette a contatto con gli itinerari di pellegrinaggio in Roma nell’XI secolo. Per gli storici dell’arte è una miniera di informazioni.
Un secondo testo che ci parla di questa chiesa è del 1192; è un catalogo delle chiese di Roma, il Liber Censuum di Cencio Camerario (il futuro papa Onorio III, appartenente alla famiglia Savelli, fu detto anche Cencio camerarius, per avere ricoperto dal 1188 la carica di camerlengo). Sappiamo che alla chiesa venne annesso un monastero. Tutte le grandi chiese, mete di pellegrinaggio, avevano annesso un monastero che serviva sia per la gestione della chiesa che per l’accoglienza dei pellegrini e dei poveri.
Qui fu appunto creato un monastero detto Miranda “quod vocatur de Mirandi”, ma tale appellativo potrebbe anche derivare da una benefattrice di nome Miranda o, più ancora, dal cognome di una famiglia, “de Miranda”, che è attestata da una lapide sepolcrale presente in San Giacomo degli Spagnoli.
Tra il 1362 e il 1370 Urbano V autorizzò la rimozione delle pareti in marmo del tempio, divenuto ormai una chiesa, e la riutilizzazione di questo marmo per la basilica lateranense, come abbiamo già detto.
Nel 1430 Martino V, il papa raffigurato nella tela sopra il portale principale, concesse tutto il complesso architettonico all’Università degli Speziali che è ancora proprietaria di questo ambiente...Nel 1536, in occasione della visita dell’imperatore Carlo V a Roma che doveva passare sulla via sacra, si decise di liberare l’antico tempio pagano dalle strutture costruite successivamente che vennero così demolite. Il tempio tornò così ad essere visibile nelle sue strutture principali. Non bisogna dimenticare che, fino al periodo mussoliniano, non esisteva via dei Fori Imperiali e, nei secoli precedenti, la via principale era sempre passata seguendo il tragitto dell’antica Via Sacra. È per questo che noi oggi entriamo dal retro della chiesa, ma la sua facciata principale è sempre stata nei secoli rivolta verso i Fori.Ancora nell’Ottocento si entrava in questa chiesa dalla porta principale ed il piano di calpestio era all’altezza della porta. Già nel 1602, a causa dell’innalzamento del piano di calpestio, la chiesa venne ricostruita ad una quota più alta. Il pavimento che vediamo oggi è così rialzato di alcuni metri rispetto a quello del tempio di Faustina. Immaginate come dovevano essere i Fori Romani che erano ricoperti di terra fino all’altezza della porta di questa chiesa....

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