L'antico procedimento di mummificazione utilizzato dagli ibaloi si distingue da quello praticato dalle altre civiltà del mondo dedite all'imbalsamazione dei defunti, in quanto non prevedeva l'asportazione degli organi interni. Secondo i racconti orali tramandati dagli ibaloi, i corpi venivano asciugati mediante il calore e il fumo di un piccolo falò e quindi accuratamente immersi in un bagno di erbe con proprietà conservanti. Periodicamente, nelle cavità addominali veniva insufflato fumo di tabacco per favorire la fuoriuscita delle larve e la conservazione degli organi. L'intero processo poteva richiedere fino a un anno.
Il curatore dello University Museum a Baguio mette in discussione questa teoria e afferma che il procedimento, così come lo ricordano gli anziani ibaloi, non ha funzionato quando, nel 1907, è stato riprodotto, e sostiene inoltre che nessuna famiglia avrebbe potuto permettersi di non lavorare per un anno intero, il tempo richiesto per i riti funebri.
Gli ibaloi smisero di mummificare i morti nel XX secolo, perché gli americani ne scoraggiarono la pratica in quanto non igienica. Nel corso degli anni le mummie sono state spesso oggetto di furti e vandalismi, ragione per cui oggi le grotte principali sono tenute sotto chiave.
Le mummie ibaloi meglio conservate si trovano nelle Timbac Caves (ingresso P100), circa 1200 m sopra la città di Kabayan. Sono considerate il più sacro tra i numerosi luoghi di sepoltura della zona e tra gli abitanti del posto è consuetudine offrire doni come gin prima di accedervi.
Da Filippine, Michael Grosberg, Greg Bloom, Trent Holden, Anna Kaminski, Paul Stiles
https://books.google.it/books?id=lYf...ibaloi&f=false
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