Reduce da una visita fatta nell'ambito della "Verona Minor Gerusalem" e avendo sentito che il Colle di San Pietro (Sicuramente il Colle era dedicato ad una divinità pagana che poteva essere benissimo Giano -il padre degli dei- dato che siamo sicuri che dal 100 a.C. esisteca un tempio al vertice della sacra collina) rappresenta il cuore della cristianità riporto le parole e i concetti di un libro scritto
da Federico dal Forno titolato <>
Edizioni di “VITA VERONESE” 1975 che ci danno l'idea precisa di come stiano effettivamente le cose e di come spesso si tenti di alterare o cancellare la storia.
A riguardo della storia legata alla decadenza del Teatro
Romano di Verona bisogna ricordare che lo storico Carlo Cipolla non ritiene
originale l’editto dell’anno 895 emesso da Berengario per pressione del Vescovo
Adelardo, che permetteva a questo alto prelato di asportare i marmi e i
materiali edilizi del complesso. Sappiamo che in quel tempo inizia la decadenza del Teatro Romana, e i suoi materiali verranno reimpiegati e dispersi nel
costruire chiese come nella cripta di Santa Maria in Organo, Santa Anastasia, il Vescovado. Negli stessi palazzi della città notiamo materiale Romano
reimpiegato. Federico dal Forno scrive: Alla cieca e forse fanatica opera
devastatrice cristiana (per quelle che potevano essere vestigia di epoca
pagana), s’aggiunsero le donazioni a privati. Così da Berengario, nel 913, venivano
donati ad Azzo di Castello, tredici tra covoli ed arcovoli appartenenti al
teatro.
Ancora Federico dal Forno ci fornisce un’altra informazione
importante che non ho mai trovato in nessun testo, ma che è significativa per comprendere come i cristiani abbiano demolito con fine razionalità il teatro: nel 1337 alla già
esistente chiesetta dedicata a San Siro,ma vicino era presente anche un'altra detta Santa Maria alla Cava…. Un
nome è un programma con molta probabilità la chiesa serviva da “ufficio registrazione e vendite” per quanto riguarda il materiale edile che si estraeva, o demoliva, da quella che era una vera e propria cava a cielo aperto.
I blocchi squadrati di pietre erano molto appetibili ed inoltre sappiamo che
con i materiali lapidei (che rivestivano l’intero complesso del teatro romano
con il sovrastante tempio) macinati e cotti si otteneva la malta per assemblare
le pietre e i mattoni asportati dato che già prima della caduta dell’Impero Romano per
quasi tutto il medioevo si perse la capacità di produrre laterizzi.
Inoltre nel teatro si annidò il convento di San Gerolamo dei Padri Gesuati
a strapiombo sulla cavea invadendone la parte alta verso il colle.
Solo con il rinascimento si risvegliò il sentimento del
bello e artisti come il Caroto e il Palladio tentarono di ricostruirne le
fattezze e l’armonia originale, ma ci volle l'opera decisa di Andrea Monga che spendendo tutte le sue energie fisiche ed economiche riportò, contro la volontà di curia e comune il Teatro alle sue fatezze originali.
5 commenti:
andiamo con ordine... molti storici ritengono l'editto di berengario(parte dei diplomi da lui emanati) come autentici, e posto che il potere civile e quello religioso andavano a braccetto,a mio modesto parere potrebbero essere autentico... altro punto da tenere presente è che la rovina del teatro romano era iniziata già prima e che il cristianesimo potrebbe avervi una parte (anche se teoderico re dei goti,lo ha rimesso in ordine al pari di altri edifici di epoca romana) si puó dare per certo... di sicuro la guerra gotica vi ha dato il colpo di grazia(da notare che molti storici hanno acclarato come sotto odoacre e poi teoderico vi fosse stata una rifioritura di studi e in molti settori sociali( certo che comunque, ed emerge dagli scritti di cassiodoro o di boezio e anche di paolo diacono, la situazione doveva essere molto deteriorata ma una ripresa di traffici,di cultura ed economica è innegabile) ma tutto finì con la guerra gotica dei bizantini e a quel tempo il teatro romano è già declinato nel buio...altro punto da affrontare sono le spoliazioni: in un periodo di crisi e di scomparsa di approvvigionamenti delle materie prime si doveva giocoforza reimpiegare materiali antichi e questo lo si ebbe in tutto il territorio del fu impero romano... ma la chiesa di san pietro in castello reimpiegó il tempio che si trovava sulla sommità del colle san pietro( i templi non si abbattevano ma si riconsacravano e si riutilizzavano nell'ambito della nuova fede ecco la nascita del romanico, che era arte romana ma ricostruita per il periodo cristiano) lo stesso cristianesimo assunse e utilizzó temi e concetti e ritualità pagane( festività, e il culto di santi e martiri(( che sostituivano gli dei e gli eroi) e le stesse fiabe e parabole, sembrerebbero ricontestualizzazioni di racconti pagani, ma anche i miracoli dei santi e le agiografie che sostituivano i miti antichi).... approfondiró anche questo ma non ora... distruzioni sistematiche come in oriente non si ebbero quà in italia(ci furono episodi ma locali e poi condannati anche dagli stessi imperatori cristiani( tranne onorio) in occidente...per ora basta così.. altrimenti dovrei parlare che in verità avemmo vari cristianesimi e non uno solo e che ció condizionó le iniziative locali delle varie comunità...e quindi come alcuni non distrussero e altri invece sì( ma furono gli stessi cristiani poi dichiarati eretici e condannati).... e chiudo
quando vennero gli austriaci e costruirono quel sgorbio bruttissimo che andrebbe cancellato, se non per carità di patria quantomeno per grazia estetica, rasero al suolo la chiesa-tempio( quod non fecerunt christiani fecerunt austriaci con radezky)... dai disegni rimasti, tra l'altro, si nota bene la fattezza del tempio( andando a vedere poi l'iconografia rateriana la somiglianza con le fattezze di un tempio pagano(( in un tempo in cui già era trasformata in chiesa)) sono palesi e direi sorprendenti... appunto perchè non si distruggevano templi che potevano essere riconvertiti in chiese( e le testimonianze di ció sono plurime...
Federico c'è qualche inesattezza sui tuoi interessanti commenti, perndo l'ultima parte: non furono gli austriaci a distruggere la chiesa o meglio il complesso di San Pietro(che era il residuo del tempio dedicato, probabilmente a Giano), ma i francesi che dopo la pace di Lunéville prima di passare il Colle in mani austricache fecero saltare i fortilizi la chiesa e il convento posti sulla collina con la polvere pirica La chiesa di allora aveva la necessità di cancellare i forti culti popolari precedenti ed è per questo motivo che "distruggono" vendendone i manofatti edili del complesso del Teatro Romano e lo sai il perchè: era il luogo delle rappresentazioni sacre retaggio del mondo ellenico. Come a dire l'Arena era paragonabile al nostro stadio, cioè adibita a spettacoli popolari per "imbonire e sfogare" il volgo", mentre le rappresentazione del teatro erano a sfondo sacro, paragonabili alla funzioni liturgiche. Ecco perché la prima messa si celebra nella protochiesa di San Siro......
chiedo vènia sulla svista da ma fatta.. invece degli austriaci sono stati i francesi... ma tutto il resto che ho scritto confermo e prego di rileggere...visto che addirittura raterio esalta la verona dei plurimi( 7 forse) templi dedicati a diverse divinità...per non tacere il fatto che anche Lei ci ha scritto un libro... e raterio era un vescovo con la V maiuscola non come l'attuale che di maiuscolo ha solo la scatola cranica purtroppo vuota al suo interno.... comunque mi scuso per l'errore austriaci-francesi... ma, ripeto, tutto il resto è confermato e acclarato...aggiungo che probabilmente le cripte( dal greco krypteion nascosto) di molte pievi e forse anche di molte chiese potrebbero essere state utilizzate per tenervi cerimonie e riti di ascendenza pagana ma sotto la tutela cristiana... appunto perchè in linea principale ció che poteva essere riutilizzato in ambito cristiano della vecchia religione veniva preso e riutilizzato...e come esempio clamoroso porto la tematica del furto sacro di s.agostino(da lui preso da clemente alessandrino)... salve
aggiungo una precisazione: l'iconografia rateriana rappresenta verona ma l'esaltazione dei 7 templi di verona(fana et templa e approfondiró tale distinzione importante) sono del ritmo pipiniano(viii- ix secolo)..
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